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"Renzo e Lucia", tra storia e sentimento
Un ritorno al passato, questa volta ispirato ad un grande autore della letteratura italiana. Ambientato nella Lombardia del 600, arriva su Canale 5 "Renzo e Lucia", primo esperimento televisivo di Francesca Archibugi.

19.05.2009 - Autore: Rossana Cacace
In principio nessuno lo voleva, Mediaset si lamentava del costo esagerato, la Rai faceva orecchie da mercante. Intanto, anche sulla scia del grande successo che continua a riscuotere “Elisa di Rivombrosa”, prima miniserie italiana in costume, martedì 13 e mercoledì 14 gennaio Canale 5 propone il film in due puntate “Renzo e Lucia”.
La miniserie segna il debutto alla regia televisiva di Francesca Archibugi, che al cinema ha regalato opere come ”Mignon è partita”, ”Il grande cocomero”, ”L’albero delle pere”. Liberamente tratta dal romanzo “Fermo e Lucia” scritto da Manzoni nel 1812, prima di convertirsi al cattolicesimo, costata circa 10 milioni di euro, racconta l’antefatto de I promessi sposi, quando Renzo e Lucia non sono ancora fidanzati.
Su uno sfondo sociale fotografato senza risparmio, fatto di estrema povertà e di bambini di 6 anni che lavorano nelle filande, cresce seguendo un percorso contorto una grande storia d’amore.
La regista sofferma a lungo lo sguardo sull’incontro tra Lucia e Don Rodrigo, sul perchè un nobile spagnolo ricco e potente, uomo affascinante, si sia innamorato di una semplice modesta contadina cresciuta nella Lombardia del ‘600, ancorata alla religione cattolica mentre si diffonde prepotentemente la Controriforma.
Molto studiata la scelta del cast che vede un alternarsi di giovani promesse a stelle televisive. A quanto ha dichiarato la regista, trovare Lucia, interpretata dal volto acqua e sapone di Michela Macalli (all’epoca diciassettenne), scelta tra tremila aspiranti, è stata una vera impresa. Per lei si tratta della prima esperienza in assoluto.
Ad interpretare Renzo invece, innamorato ma non per questo ingenuo, c’è Stefano Scandaletti (23 anni), con una dura gavetta teatrale alle spalle. Intorno un cast d’eccezione.
Paolo Villaggio (71 anni) è Don Abbondio, personaggio rinnovato rispetto al solito clichè: uomo intelligente, cinico, per niente comico o grottesco. Agnese è Stefania Sandrelli, il Griso Gigio Alberti, Padre Cristoforo Toni Bertorelli.
Scelta sicuramente felice per i personaggi più tormentati della storia: Don Rodrigo ha la faccia dell’intrigante Stefano Dionisi mentre la monaca di Monza è Laura Morante che ha già vestito panni religiosi di madre superiora nella recente fiction su Madre Teresa di Calcutta.
Per essere verosimile la miniserie è stata girata principalmente nel comune di Sorico, sul lago di Como, in parte a Cremona e a Modena. Prodotta, anche grazie ai finanziamenti della Comunità europea, da Guido e Maurizio DeAngelis si avvale della sceneggiatura di Francesco Scardamaglia e Nicola Lusuardi.Il format è stato da lungo tempo acquistato in Germania.
L’opera manzoniana, ricordo di noiosissime letture liceali, dopo le rivisitazioni per di più in chiave comica, si riveste di una patina romantica. Al pubblico “l’ardua sentenza”.