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Raoul Bova, santo patrono delle fiction

Dimagrito e avvolto in un saio al di fuori di ogni tentazione, Raoul Bova si prepara a convertire le telespettatrici indossando le vesti di San Francesco, il Tv movie diretto da Michele Soavi in arrivo sugli schermi di Canale 5.

Raoul Bova

12.04.2007 - Autore: Adele de Gennaro
Dimagrito e avvolto in un saio al di fuori di ogni tentazione, Raoul Bova si prepara a convertire le telespettatrici indossando le vesti di San Francesco, il Tv movie diretto da Michele Soavi in arrivo sugli schermi di Canale 5. Lo avevamo visto come eroe, come uomo dazione, persino ricoperto da pesanti armature nel film di Pupi Avati I Cavalieri che fecero limpresa ma in pochi avrebbero immaginato di ritrovarlo nelle vesti del Santo dAssisi. Da Ultimo dunque a Santo Patrono delle fiction. Un periodo ricco di soddisfazioni per lattore romano che, oltre alla nascita del suo secondo figlio (chiamato Francesco proprio in onore del santo) continua a dividersi con successo tra Tv e cinema. Dopo Francesca e Nunziata della Wertmuller, con Sofia Loren e Giancarlo Giannini - su Canale 5 tra pochi mesi- il bel Raoul ha trovato anche il tempo di dedicarsi al cinema. Sul grande schermo infatti lo vedremo in Avenging Angelo, una commedia di Martyn Burke con Sylvester Stallone, Madeline Stowe e Andy Garcia e in Madame Dieux, produzione francese con Carole Bouquet. Per ora comunque i suoi pensieri sono altrove e si dividono equamente tra i due figlioletti e gli ultimi ciak di Francesco. Insomma, anche gli eroi delle fiction crescono e per Bova sembra davvero iniziata una nuova stagione, più matura e consapevole. Lo abbiamo incontrato nelle pause di lavorazione sul set di Cinecittà.   Qual è stato il suo approccio al personaggio di San Francesco?   R.B.: \"Per girare questo film ho perso dodici chili, sono state settimane di lavorazione molto intense ma in realtà non cè stata nessuna scena facile. Sono stato sul set dalle 5 del mattino fino alle 8 di sera, devo dire che è stato abbastanza faticoso anche perché spesso ho saltato il pranzo. E stata una mia scelta anche per cercare di capire meglio il personaggio.\"   Come si è preparato a questo ruolo?   R.B.: \"Sono anche andato in un convento a fare un ritiro di una settimana dormendo in una celletta. Cè stato persino un frate che mi ha detto Perché ti danni tanto? Francesco lo stiamo cercando anche noi e finora non ci siamo riusciti. Sarebbe difficile capirlo in due mesi. Vedrai che lo troverai proprio davanti ai tuoi occhi anche senza accorgertene. Ovviamente non ho avuto una materializzazione pratica, in compenso rivedendo delle scene che avevo girato il risultato è stato diverso, migliore di quello che mi aspettavo.\"   Come sarà il suo San Francesco?   R.B.: \"Non sarà certamente quello delle immaginette, non abbiamo questa presunzione, ci interessava di più il contenuto. Sarà un Francesco di temperamento, uno che ha la sua rabbia, le sue frustrazioni, al punto di arrabbiarsi se la gente non lo capisce. A volte perde la pazienza, non esita a diventare un giullare pur di farsi ascoltare ma è anche capace di gettarsi nel letame dei maiali dopo aver parlato con il Papa. Sarà un Francesco a 360 gradi con tanti colori.\"   In San Francesco torna a dirigerlo Michele Soavi con cui aveva già lavorato in Ultimo, altra fiction di successo di Canale 5. Un rapporto già collaudato, il vostro.   R.B.: \"Con Michele cè stata una vera alchimia, dei giri di macchina particolari che riprendevano delle espressioni autentiche. A volte mi capitava di piangere veramente durante la lavorazione e Michele con la macchina da presa era lì a riprendere le lacrime come se conoscesse i miei stati danimo. Ripeto, ci sono state alchimie molto forti. Soavi \'entra\' negli occhi di Francesco, materializza le sua ansie e i suoi timori.\"   Non solo il cinema ma anche il teatro ha guardato con interesse al Santo DAssisi. Nella scorsa stagione è andato in scena anche Francesco, un musical scritto da Vincenzo Cerami. Lei lo ha visto?   R.B.: \"No, ho visto invece un altro spettacolo teatrale, Francesco a testa in giù a cui si è ispirato in parte anche il nostro film televisivo. A differenza di altri film inoltre in quello di Soavi si esalta anche il ruolo della madre. Una storia di un amore sviscerato: Francesco prova per il mondo lo stesso amore che la madre ha per lui.\"   A livello interiore è cambiato qualcosa in lei dopo questo ruolo?   R.B.: \"Io ero già abbastanza religioso ma ho capito che molte volte vedevo la religione in maniera un po bigotta. Credo che per vivere bene la propria religiosità si debba essere se stessi. Bisogna essere veri liberandosi da tutte le ipocrisie.\"   Lei sarebbe capace di fare scelte così radicali come quelle di Francesco?   R.B.: \"Non penso che ci sia bisogno di spogliarsi dei propri averi ma delle proprie convinzioni banali. Dedicare la propria vita non solo a guadagnare ma anche a dare. Lho capito anche con la paternità che mi ha aiutato molto a maturare. Capisci che ci sono delle persone che hanno bisogno di te. Come i figli hanno bisogno del padre e della madre, ci sono anche tante altre persone che hanno bisogno di noi e potremmo aiutare.\"   A proposito di figli, lei ha deciso di dare al suo bambino il nome di Francesco...   R.B.: \"Prima delle riprese non ero mai riuscito a capire sino in fondo San Francesco. Lho cercato dentro di me ma la cosa che mi ha aiutato di più è stato guardare i miei figli. Ecco, forse Francesco si trova proprio nella purezza, nello sguardo di un bambino sempre affascinato dal mondo mentre noi ne siamo a volte annoiati.\"
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