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Queer as folk, la versione britannica

Serie tv britannica trasmessa su Channel 4 nel 1999, "Queer as Folk" arriva su Jimmy a partire dal 27 gennaio. Costituita da due stagioni, la prima di 8 episodi e la seconda di 2, la serie va in onda ogni giovedì alle 22.50 circa.

Queer as folk

20.04.2005 - Autore: Francesca Camerino
Serie tv britannica trasmessa su Channel 4 nel 1999, “Queer as Folk” arriva sui nostri teleschermi a partire dal 27 gennaio su Jimmy. Fin dalla sua prima messa in onda in Inghilterra il serial ha suscitato numerose polemiche per le esplicite scene di sesso, il linguaggio colorito tra omosessuali e uno sguardo spregiudicato sulla vita quotidiana di tre ragazzi gay, compresa la scena particolarmente scabrosa del ventinovenne che fa sesso con un quindicenne nell’episodio di apertura. Ma entriamo nel vivo della vicenda. Durante il giorno i protagonisti conducono una vita comune tra normali attività scolastiche e di lavoro, la sera si riversano tutti in Canal Street (quartiere punto di riferimento degli omosessuali inglesi), luogo di incontro, sballo, divertimento. La storia scritta e co-prodotta da Russell T. Davies e diretta da Charles McDougal narra di Stuart, Vince e Nathan, dei loro amici, dei colleghi, delle famiglie. Stuart (Aidan Gillen) ha 29 anni, è ricco, affascinante, cura le pubbliche relazioni di una società, è sicuro di sé, ha una certa intraprendenza ed è alla continua ricerca di prede da portare nel suo letto. Vince (Craig Kelly) invece è il miglior amico di Stuart e ne è segretamente innamorato. Lavora in un supermercato come responsabile del personale, è affabile ma al contrario del suo compagno è insicuro. Nathan (Charlie Hunnam) infine frequenta il liceo ed è un ragazzo sensibile che viene introdotto nell’ambiente gay dal più determinato Stuart. Quest\'ultimo è il re di Canal Street a Manchester. Fa tutto ciò e ottiene chiunque desideri. Ma Vince non rientra nelle sue mire sebbene quest’ultimo farebbe qualsiasi cosa per Stuart. I due sono molto legati anche perché si conoscono dall’età di quattordici anni ma non saranno mai amanti. La serie riprende momenti di serenità e sequenze drammatiche, analizza la vita e la cultura gay in tutti i suoi aspetti, umori e tragedie. Ha suscitato tanto clamore ma in fondo la storia pare rispecchi la realtà e sia più sincera di quella di un’altra serie di successo come “Sex and the city”. Tuttavia “Queer as Folk” non è un serial tutto sesso, droga e discoteca e anche se l’uso della droga è diffuso, il linguaggio è violento e le scene di sesso non lasciano nulla all’immaginazione. Accanto ai tre protagonisti ci sono altri personaggi che vivono di riflesso le vicende dei ragazzi. C’è Donna Clarke, la confidente di Nathan, la migliore amica che un ragazzo gay potrebbe mai avere. Nel corso degli episodi la vita di Nathan va a rotoli e Donna è sempre lì fedele, premurosa, pronta a raccogliere i pezzi, anche se questo significa essere oppressa dai problemi del giovane. Poi ci sono Lisa e Romey la coppia di ragazze omosessuali, insieme da anni, che all’improvviso decidono di avere un figlio. E chi donerà lo sperma per la nascita del bambino sarà proprio il generoso Stuart. Sullo sfondo anche i genitori dei protagonisti, spettatori più o meno consapevoli degli eventi: alcuni non comprendono l’identità dei proprio figlio come i genitori di Stuart, altri approvano e sostengono il figlio nelle sue battaglie come la madre di Vince che capisce al volo i problemi dei giovani. La serie ha avuto un enorme successo tanto da raccogliere i consensi oltre che del grande pubblico anche della stampa più tradizionalista. Ha raggiunto la top-ten degli show più seguiti di Channel 4, totalizzando un ascolto medio per puntata di oltre tre milioni e mezzo di spettatori e conquistando recensioni entusiastiche su quotidiani “Times” e “The Indipendent”. Insolito il titolo, niente altro che un gioco di parole che trae origine dal modo di dire britannico \"There is nothing so queer as folk\", non esiste nulla di più strano della gente. Inoltre \"queer\" in slang significa gay oltre che strano e bizzarro. Ma avremo modo di vedere e di dire la nostra sulle stranezze e bizzarie di questo dramma che ritrae, per la prima volta nella storia della televisione, la vita gay senza restrizioni o censure.
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