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Momo
Arriva anche su Italia 1, Momo alla conquista del tempo, l'enorme fatica di Enzo D'Alò.

19.05.2009 - Autore: Alessandro Anselmi
Dpo averlo visto su satellite arriva anche su Italia 1, in onda sabato 16 ottobre alle 21.05, ”Momo alla conquista del tempo”, l’enorme fatica artistica di Enzo D’Alò.
E di fatica si può parlare, soprattutto in questo caso, dato che il regista ha impiegato circa tre anni per realizzare questo progetto, prodotto da Vittorio Cecchi Gori e dalla tedesca TaurusProduktion. Proprio in Germania era nata l’idea di fare un cartone animato su Momo.
Tratto da un romanzo di Michael Ende (già autore di La storia infinita), il film racconta le vicende di una bambina timida e misteriosa, in cerca di nuovi amici, che crede nei grandi valori dell’umanità. Tutti i suoi buoni propositi sono contrastati dai Signori Grigi, esseri diabolici che hanno il solo scopo di rubare il tempo agli uomini. La bambina, che indossa sempre un cappotto di qualche taglia più grande, trova la sua nuova casa in un antico anfiteatro dove viene subito accolta da tanti amici. Qui incontra anche Cassipopea, la tartaruga magica che la conduce da Mastro Hora, l’anziano e saggio Amministratore del Tempo. Solo lui può aiutare la piccola ad annientare il potere dei Signori Grigi che hanno cambiato la città e le persone che vi abitano, rubando tutto il loro tempo.
D’Alò che firma la sceneggiatura insieme ad Umberto Marino, afferma di aver alleggerito i concetti del libro che, soprattutto in Germania, è considerato un romanzo di formazione, un po’ come il nostro ”Pinocchio”.
Per i disegni si è scelta l’originalità di uno stile molto grafico con l’intento di allontanarsi dal realismo disneyano e cercando di non emulare la scuola giapponese di cui D’Alò è comunque un estimatore. E’ infatti motivo d’orgoglio per lui che il film venga distribuito anche in Giappone (mentre in gennaio uscirà in Germania).
La creazione dei personaggi è stata affidata a Walter Cavazzuti, già collaboratore del regista per La Gabbianella e il Gatto.
L’aspetto disumano del film è rappresentato dalla cattiveria dei Signori Grigi, anche se, dice D’Alò, i suoi personaggi cattivi non sono mai veramente cattivi perché nelle sue storie essi non ostentano una cattiveria fine a se stessa, ma giustificata dalla loro sopravvivenza.
Il mondo dei bambini, visto con gli occhi di Momo, sembra minacciato anche da un altro pericolo, quello dell’omologazione che fa paura perché uccide la fantasia. Proprio su questo ci fa riflettere la presentazione della bambola che ripete sempre le stesse frasi e che vuole sempre più giochi.
Per il doppiaggio è interessante segnalare in testa a tutte, la voce di Momo, interpretata, per volere assoluto del regista, da una bambina di otto anni, Erica Necci (era anche la voce di Kirikù in Kirikù e la Strega Karabà). Le altre sono tutte voci eccellenti: dal magnifico Giancarlo Giannini che interpreta il Presidente dei Signori Grigi, a Diego Abatantuono che rende il personaggio di Mastro Hora scanzonato e simpatico, a Sergio Rubini che presta la voce al Vicepresidente dei Signori Grigi, a Neri Marcorè che recita nel ruolo del più flessibile dei Signori Grigi, (l’unico destinato ad assumere una colorazione più rosea rispetto a quella dei suoi colleghi), al barbiere Fusi con l’accento romanesco di Riccardo Rossi.
La metafora del tempo che attraversa tutta la narrazione del film, funziona particolarmente nella scena in cui vediamo Fusi che, in seguito al mellifluo incoraggiamento dei parassiti Signori Grigi, si moltiplica nelle immagini della sala fino quasi a scomparire per il continuo accrescere del tempo. Lo stesso effetto lo ritroviamo anche nella descrizione della crescita della città, in cui costruzioni su costruzioni, che hanno un’architettura futuribile, sembrano ostruire tutto lo spazio disponibile.
Al racconto dell’incalzare del tempo nel film, ha contribuito efficacemente anche Gianna Nannini che ha composto le musiche usando toni vivi ed espressivi e che apprezziamo nell’interpretazione dirompente della canzone portante del film, ”Aria” (la Nannini ne ha cantato anche una versione in tedesco).
Momo esce in contemporanea ad altri due lungometraggi d’animazione: Aida degli alberi di Guido Manuli (figura anche qui la penna di Umberto Marino) e il disneyano Atlantis. La sfida natalizia è aperta, ma Enzo D’Alò sostiene che il suo impegno principale è raccontare storie che emozionano il pubblico. E’ questa la vera sfida.