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La new entry di "Vivere"
Beppe Convertini è dal 22 ottobre Giulio Stocchi in "Vivere", la fiction di Canale 5 in onda dal lunedì al venerdì alle 12.30. Lui si prepara ad essere il nuovo idolo delle fiction-dipendenti italiane: è bello, intelligente e simpatico.

19.05.2009 - Autore: Domitilla Ferrari
Beppe Convertini è dal 22 ottobre Giulio Stocchi in Vivere, la fiction di Canale 5 in onda dal lunedì al venerdì alle 12.30. L\'attore si prepara ad essere il nuovo idolo delle fiction-dipendenti italiane: è bello, intelligente e simpatico. Ha 30 anni, segno zodiacale cancro ascendente cancro, \"purtroppo\" fidanzato e con un personaggio molto conosciuto della stessa serie: Sara Ricci che interpreta Adriana Gherardi.
Ci parli del tuo personaggio?
B.C.: Si chiama Giulio Stocchi, di professione cameraman, ha fatto il suo ingresso nella fiction affiancando il giornalista di Telespansione Riccardo Moretti, interpretato da Edoardo Costa, sempre a caccia di notizie che scottano. I due non sono solo colleghi ma anche amici. E Giulio si invaghisce anche dellex-fidanzata di Riccardo. Ma poi avrà una storia anche con un altro personaggio di Vivere che poi vi svelerò.
E stato difficile lavorare sul set con Sara, tua attuale compagna?
B.C.: Sara è una ottima compagna di lavoro e di vita, lei è stata molto importante per me, mi ha dato dei buoni consigli per affrontare questo personaggio.
Quanto è simpatico il tuo personaggio?
B.C.: E uno buono, uno ironico, che ama scherzare e divertirsi per cui è uno che mi somiglia abbastanza, devo dire che non è molto lontano da me, anzi.\"
Non è stato difficile quindi calarti nel personaggio?
B.C.: No, anche se fa un lavoro che non mi è vicinissimo, anche se ho passato diversi anni a Chi Cè Cè come inviato per cui avevo un rapporto costante con i cameraman.
Ti sei preparato in qualche modo?
B.C.: Allinizio sì perché cercavo di capire il funzionamento delle telecamere, delle inquadrature, come fai in qualsiasi caso quando interpreti un ruolo. In questo caso sono andato a controllare il funzionamento delle macchine per cercare di essere credibile e la credibilità la ottieni soprattutto quando riesci a vivere il personaggio anche dal punto di vista lavorativo. In questo caso è sicuramente molto più facile che non interpretare un medico o un poliziotto
Comè difficile fare il lavoro dellattore e come ci sei arrivato?
B.C.: Il lavoro dellattore è un lavoro molto affascinante e ti permette di entrare in un mondo totalmente diverso dal tuo. Ho fatto tre film, Belle al bar di Benvenuti, uno con Vanzina, Il cielo in una stanza, e lultimo, Una Milanese a Roma in cui ho interpretato il ruolo di un cattivo che uccide il protagonista, Nino Manfredi. Una persona spietata: devo dire che ho vissuto uninterpretazione in cui non ritrovavo nulla di me.
Cosa ti piacerebbe fare da grande?
B.C.: Condurre un talk show, alla Maurizio Costanzo: trovo interessante stimolare una discussione e conoscere opinioni diverse.
Non hai voluto dirmi come hai iniziato la tua carriera nel mondo dello spettacolo
B.C.: Ti riferisci a Mister Italia? E un concorso, meno conosciuto di Miss Italia, e per me è stata una piacevole esperienza ma non mi sono fermato lì. Non lo inserisco nel curriculum perché non è lavoro vincere un concorso di bellezza, è piuttosto un pretesto come altri per apparire e conoscere gente nuova.