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La melevisione
"La melevisione", il programma pomeridiano di Raitre è pensato anche a questo scopo. Si parla direttamente ai bambini piccoli, dai tre ai sei anni. Il linguaggio e l'universo di riferimento più naturali sono ancora, indiscutibilmente, quelli della fiaba.

21.12.2000 - Autore: Roberto Arduini
Bambini e Televisione. Una relazione che spesso preoccupa i grandi. Ma i mezzi di comunicazione (vecchi e nuovi, elettronici e digitali) sono anche, senza dubbio, uno straordinario strumento di educazione e di divertimento per i più piccoli, se accompagnati e guidati dai più grandi.
\"La melevisione\", il programma pomeridiano di Raitre a cura di Mela Cecchi è pensato anche a questo scopo. Si parla direttamente ai bambini piccoli, dai tre ai sei anni. Il linguaggio e luniverso di riferimento più naturali sono ancora, indiscutibilmente, quelli della fiaba. Nel Bosco delle Fiabe, in una radura segreta e inaccessibile agli umani, Tonio Cartonio, un folletto furbo e guizzante ma anche poetico e sognante, gestisce una sorta di chiosco di ristoro. Questo chiosco è frequentato da personaggi che abitano il circostante Fantabosco, uno dei tanti mondi delle fiabe. Sono clienti affezionati, che si avvicendano due o tre alla volta ogni due o tre giorni: i tre fratellini Gnomi, Ronfo, Filla, la gnoma poetessa delle filastrocche, il fratello Eco, che ha un vero talento per i suoni, Orco Baleno, coi suoi stivali delle sette leghe, Gazza Rubezia. Cè anche il genio Abù Zazà, il quale ha un motivo ben preciso per voler star lì. Era il genio amico di un bambino di Città Laggiù, ha perso il suo padroncino, e spera di ritrovarlo tra tutti quelli che guardano la melevisione.
Al centro di questo suo mondo Tonio Cartonio, che è il personaggio-guida, viene affiancato in ogni puntata da altri personaggi e dal quale partono le storie. Le giornate del Fantabosco hanno un loro tran-tran di base. Il folletto Tonio Cartonio, a casa sua, accoglie il bambino spettatore, e introduce il tema del giorno. Laccoglienza si conclude guardando insieme una storia animata. Finito il cartone, si va in qualche altra parte del Fantabosco. Lì arrivano gli altri personaggi, che col folletto intrecciano il tema nella \"peripezia\", la storia del giorno. Nel corso della vicenda, a un certo punto, i personaggi si fermeranno per concedersi (o sottrarre, offrire, barattare) un cartone, che varrà come premio per un progresso compiuto, o come pausa per riposare, o come risorsa da cui trarre spunti.
In altri punti della vicenda si fermeranno per offrire al bambino un piccolo oggetto concreto, fruibile, incorniciabile: una filastrocca, un gioco manuale, una canzone, un indovinello, una notizia importante, una storia.
Tra cartoni, giochi, canzoni, rime e buffe peripezie, la giornata del Fantabosco sfocerà nel suo finale e tutti avranno imparato qualcosa.
Oltre a simili trasmissioni sulle altre reti Rai (ad esempio \"LAlbero Azzurro\" o \"Go-Cart\"), la televisione pubblica ha inoltre dedicato ai bambini uno dei sei canali satellitari. Anche in questo caso la programmazione è rivolta sia a loro che ai genitori.