Regia: Stephen Chow
con Stephen Chow, Yuen Wah, Yuen Qiu
Cina, anni ’40. Un criminale da strapazzo di nome Stella (Stephen Chow)
aspira ad entrare nella mitica e temutissima Gang delle Asce, e per
mettersi in luce cerca di taglieggiare il barbiere del complesso di
alloggi popolari dal nome che è tutto un programma: Vicolo dei Porci. I
suoi sforzi attraggono l’attenzione della Gang delle Asce, ma gli
inquilini del Vicolo dei Porci non sono così innocui come sembra, e
Stella si ritrova nel bel mezzo di una furiosa guerra a base di kung fu.
Stephen Chow, la star comica più famosa d’Asia, torna a mescolare i generi, come aveva fatto col precedente “Shaolin Soccer”.
I punti di riferimento del film sono il kung fu (e l’omaggio al maestro
del genere arti marziali, l’indimenticato e indimenticabile Bruce Lee) e la commedia demenziale. In mezzo, poi, ci sono citazioni di ogni tipo: si va da “Matrix” a “La Tigre e il Dragone” (e non a caso il coreografo delle scene d’azione di “Kung Fusion” è Yuen Wo Ping,
che ha lavorato ad entrambi i film citati), da “Shining” a “Toro
Scatenato”; senza dimenticare una divertente citazione dal cartone
animato “Will Coyote”.
Gli attori che compongono il cast sono essi stessi delle citazioni viventi: Yuen Wah, nel ruolo del padrone di casa, è apparso in numerosissimi film di kung fu e ha lavorato con Bruce Lee in “Dalla Cina con furore”; Yuen Qiu, la padrona di casa, è stata una “Bond girl” nel film “Agente 007 - L’uomo dalla pistola d’oro”; Leung Siu Lung, che interpreta “il diavolo” è stato con Bruce Lee e Jackie Chan
uno dei “tre dragoni” (così definiti perché i loro soprannomi
comprendevano l’appellativo “dragone”) del cinema di Hong Kong degli
anni ‘70. I combattimenti sono originali e divertenti, così come la
comicità, immediata e grezza; “Kung Fusion”
si nutre dell’immaginario collettivo d’Oriente e d’Occidente,
proponendo una formula d’intrattenimento accessibile al pubblico di
qualsiasi parte del mondo.
La versione italiana del film è arricchita dall’estro comico dei
simpaticissimi Marco Marzocca e Caterina Guzzanti (Marco doppia sei
personaggi, Caterina quattro!). La contrapposizione originale tra il
dialetto cantonese e quello mandarino è stata trasposta utilizzando
vari dialetti italiani. Vedere un cinese parlare in napoletano o
romanesco può apparire straniante e stucchevole, ma questa scelta è
stata fatta per rendere il film più divertente per il pubblico italiano
e sta dunque allo spettatore decidere se accettare o meno tale proposta.


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Kung Fusion
Stephen Chow, la star comica più famosa d'Asia, torna a mescolare i generi, come aveva fatto col precedente "Shaolin Soccer" girando e interpretando una divertente commedia demenziale sul kung fu

12.04.2007 - Autore: William Chioccini