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Il terzo segreto di Fatima

Mandala Tayde e Marco Bonini in un tv movie scritto da Andrea Purgatori e Jim Carrington liberamente ispirato all'attentato al Papa del 13 maggio 1981.

Il terzo segreto di Fatima

12.04.2007 - Autore: Adele de Gennaro
Affidandosi ancora una volta alla realtà e ai grandi casi raccontati nelle inchieste giornalistiche, la fiction prende spunto da un episodio ancora pieno di misteri come l\'attentato a Papa Karol Wojtyla in piazza San Pietro. A distanza di vent\'anni esatti dal 13 maggio 1981, Raiuno presenta lunedì 14 in prima serata \"Il terzo segreto di Fatima\", tv movie scritto da Andrea Purgatori e Jim Carrington e diretto da Alfredo Peyretti: nel cast, tra gli altri, Mandala Tayde e Marco Bonetti, con la partecipazione straordinaria di Regina Bianchi. Nato da un soggetto di Andrea Purgatori, Stefano Rizzelli e Ciro Ippolito - il tv movie è nato nel tentativo di offrire un buon prodotto con costi dimezzati rispetto alle solite cifre miliardarie delle fiction. \"E\' un film innovativo per il tipo di produzione - afferma il capostruttura Rai Pino Corrias - infatti, essendo stato girato in digitale, è costato solo un miliardo e cinquanta milioni ed inoltre, è stato realizzato in sole tre settimane anzichè nelle quattro-cinque dei tempi consueti. Non a caso abbiamo scelto un regista con una buona esperienza nel digitale come Alfredo Peyretti, che aveva già diretto gli episodi de \"La squadra\" per Raitre\". Afferma lo stesso regista. \"Abbiamo girato più di 130 scene in pochissimo tempo - racconta Peyretti - e all\'inizio sembrava davvero un¹avventura stile Mission Impossible.\" Tempi da record anche per il musicista Gianni Bella che firma la colonna sonora. \"Le musiche - dice Bella - sono state tutte incise in un giorno solo. Quando Ippolito mi ha chiesto di scrivere qualcosa ho accettato subito. Ciro mi ha chiesto una musica ispirata all\'Ave Maria, e così è nato il tema del film.\" Il produttore spiega perchè si è lanciato in questa nuova avventura. \"All\'inizio della mia carriera ero partito con produzioni a basso costo, poi ho realizzato kolossal come \"Il settmo papiro\", che costava qualcosa come 10 miliardi a puntata. Sono tornato a produrre un tv movie a basso costo per il gusto della sfida, volevo dimostrare che era possibile\". Vediamo, allora, gli ingredienti di questo \'catto-giallo\', come è stato definito da alcuni. Da un lato il mistero di fede, legato al terzo segreto di Fatima, dall\'altro un giallo internazionale mai risolto, il tutto mescolando realtà e fantasia, personaggi veri ed altri verosimili in un intreccio che coniuga atmosfere da thriller e la storia d\'amore dei due protagonisti. Il tv movie prende il via nel monastero di Coimbra, nel maggio del 1981, quando l\'anziana Suor Lucia (Regina Bianchi), ha la visione del dramma incombente. La giovane novizia Suor Isabel (Mandala Tayde), prima di prendere i voti, giunge a Roma dal Portogallo per portare in Vaticano il messaggio della interpretazione del terzo segreto di Fatima consegnatole da Suor Lucia. Arrivata nella capitale incontra il commissario di Polizia Pietromarchi (Marco Bonini), addetto alla sicurezza esterna alla Città del Vaticano, impegnato ad indagare su alcuni strani delitti avvenuti proprio in quei giorni. Intorno a loro personaggi inquietanti, killer e uomini dei servizi segreti, ma non solo. Negli stessi giorni due slavi sono trovati uccisi su un\'auto ferma ad un semaforo, in più viene assassinato un monsignore. Ce n\'è abbastanza per indagare e, oltre a combattere l\'attrazione per la bella Suor Isabel, il commissario Pietromarchi deve affrontare anche l\'ombra dei servizi segreti che cercheranno di uccidere anche la giovane novizia. Nel film, dunque, al di là del rapporto fra i due protagonisti (i telespettatori stiano tranquilli, non si va oltre un castissimo bacio) la parte più interessante è quella in cui riecheggiano gli interrogativi rimasti senza risposta: chi c\'era quella mattina in piazza San Pietro oltre Ali Agca? E\' proprio la tesi del complotto il punto di forza del film e, anche se i personaggi sono frutto di fantasia, alcune scene si rivelano alla fine più che plausibili, tanto da anticipare e sovrapporsi a nuove tesi esposte dai giornali proprio nei giorni scorsi. A tal proposito lo sceneggiatore Andrea Purgatori afferma: \"Siamo partiti proprio da materiale di realtà per farne una fiction. Alì Agca aveva detto che in San Pietro c\'erano cinque persone, quindi non si trattava del gesto singolo di un pazzo. Poi non dimentichiano che c\'era una informativa dei servizi segreti francesi, mai arrivata ai magistrati, che informava il Vaticano sulla possibilità di un attentato\". Continua Purgatori: \"Questo attentato, che io ho vissuto come giornalista per il Corriere della Sera, mise in luce delle vicende estremamente inquitanti. Si parlò della pista bulgara, della Stasi, insomma ci sono stati dei quesiti legittimi rimasti ancora oggi senza risposta. Con questo film abbiamo voluto raccontare con toni da fiction, ma non per per questo leggeri o comici, un avvenimento importante\". Non si tratta, perciò, di una ricostruzione di quei fatti ma di un film che alterna suspence e sentimentalismo, puntando molto sulla storia d\'amore fra il commissario e Suor Isabel, ovvero la coppia Marco Bonini- Mandala Tayde. Se Marco Bonini è già un volto noto (ha interpretato varie fiction, fra cui \"Le ragazze di piazza di Spagna\") ed ha una lunga gavetta teatrale alle spalle, Mandala Tayde continua a voler scrollarsi da dosso l\'etichetta di bellona che le è rimasta appiccicata dai tempi del film di Pieraccioni \"Fuochi d¹artificio\". Dopo l\'addio alle passerelle (la Tayde ha iniziato la sua carriera come modella), ormai l\'attrice si divide fra cinema e tv senza alcun rimpianto per il mondo della moda. \"Presto uscirà nelle sale cinematografiche il film di Claver Salizzato \"Cefalonia\", in cui interpreto un ruolo drammatico, una donna del Sud Tirolo di cui si innamorano due fratelli divisi dalla guerra. Anche in questa fiction il mio ruolo è più impegnativo dei precedenti, ma non vuol dire che non mi piaccia recitare in film brillanti come quelli che ho fatto con Pierracioni o Salemme. Nelle commedie, purtroppo, per le donne non ci sono veri e propri ruoli, dobbiamo impersonare solo delle figure\".  
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