

NOTIZIE
"Il sequestro Soffiantini" in tv
Il film, tratto dal libro di ricordi scritto dallo stesso Soffiantini "Il mio sequestro" racconta del rapimento, dei contrasti tra la famiglia e i magistrati per il blocco dei beni, delle indagini della Polizia e del blitz a Riofreddo dove rimasero uccisi un rapitore e l'ispettore dei Nocs .

25.06.2001 - Autore: Francesca Camerino
Destò estremo scalpore la vicenda del rapimento di Giuseppe Soffiantini, il 17 giugno 1997, sia per la violenza dei rapitori sia per il successivo arresto e la condanna per truffa del Generale dei Carabinieri Francesco Delfino che pretese un miliardo dai familiari della vittima per facilitarne la liberazione.
Il film tv, diretto da Riccardo Milani, vede Michele Placido nel ruolo di Soffiantini, mentre Tony Sperandeo interpreta Giovanni Farina, uno dei carcerieri che venne arrestato in Australia ed estradato solo dopo che limprenditore stesso andò a riconoscerlo. La scena del riconoscimento è appunto quella che Giuseppe Soffiantini ha interpretato prendendo per pochi attimi il posto di Michele Placido.
Il film, tratto dal libro di ricordi scritto dallo stesso Soffiantini dal titolo Il mio sequestro, racconta del rapimento, dei contrasti tra la famiglia e i magistrati per il blocco dei beni, delle indagini della Polizia e del blitz a Riofreddo dove rimasero uccisi un rapitore e l\'ispettore dei Nocs Samuele Donatoni, interpretato nella pellicola da Claudio Santamaria.
Gli autori della sceneggiatura Luca Rossi e Valter Lupo hanno cambiato i nomi ai personaggi e si sono concessi alcune variazioni rispetto al libro.
Eravamo lì mentre si girava lultima scena del film dopo dieci, undici settimane di riprese, con un Soffiantini energico, sorridente, solare.
L\'autore accenna al suo testo scritto per far comprendere quanto la nostra società sia in continua emergenza criminalità e reputa la fiction utile diversamente da ciò che pensano i suoi familiari. Lattore che interpreta Soffiantini è il poliedrico Placido, molto dimagrito per esigenze di copione, che parla del personaggio e racconta con tenerezza uno scambio di battute con Soffiantini durante il terzo giorno di riprese: \"Soffiantini mi disse \'mi sembri sciupato\' ed io \'ma devo fare il sequestrato\'. E ancora Soffiantini \'se continui così tre mesi non li reggi\'.\" Cè unatmosfera serena, forse perché ormai le riprese sono agli sgoccioli.
Placido cammina sul set e assiste con attenzione allultima scena. Ci confessa come prepara i personaggi. \"Cerco di ricostruirli senza rifarmi alla realtà, riprendere gli originali è sbagliato, la stessa cosa che ho fatto per Falcone e Padre Pio. In verità volevo fare il sequestratore ma Valsecchi ha insistito affichè leggessi il libro che mi ha facilitato molto le cose ...ho ritrovato in esso germi di poetica. Per non rendere tutto troppo artificioso ho deciso di non rifare laccento bresciano ma esprimere quello che cera e cè dentro luomo Soffiantini. Devo dire la verità... mi sono sentito realmente sofferente. Solitamente non mi rifaccio ai metodi ma ai grandi scrittori come Tolstoj e Dostojeski e secondo me il libro è vicino ai grandi.
Traspare dalle sue parole che il ruolo non è stato facile. \"Il momento più difficile\" dice Placido \"è stato la scena della minzione, mi sono detto se riesco a farla davanti alla telecamera non avrò problemi con il personaggio.\"
Tony Sperandeo che interpreta il ruolo di Farina è impressionato dalla personalità di Giuseppe Soffiantini ed è orgoglioso di prendere parte a questa fiction: \"Soffiantini ha salvato Farina....cè una scena nella quale Farina si avvicina allimprenditore e afferma Giuseppe, tu sei prigioniero ma, se i tuoi pagano, in pochi giorni tutto è superato, invece cè gente dalle mie parti che paga tutta la vita....liberami con il perdono per non essere sequestrato a vita.\'\" Parole che toccano.
Abbiamo ancora poco tempo, fa caldo ma una ventata di freschezza ci travolge. E\' lei, Claudia Pandolfi che nella vicenda interpreta il commissario Giulia Corrias :Sono felice del ruolo, insolito per me, di questo approccio con la storia. Il personaggio del Commissario mi ha dato la possibilità di essere una donna poco donna, coraggiosa e nata in Sardegna (n.d.r nella realtà erano due le poliziotte che hanno vissuto otto mesi in casa Soffiantini durante il sequestro). Inoltre è meraviglioso il rapporto con il poliziotto Samuele Donatoni, rimasto ucciso nel corso della vicenda. Sono entusiasta.\"