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Il rientro del Teo

Il grande rientro di Teo Teocoli su Canale 5 è stato organizzato in pompa magna: caricature dal consolidato successo, ospiti di grande calibro. Fra tanti lustrini e paillettes, però, la coscienza del telespettatore medio impone una domanda: come mai un rientro così clamoroso?

Teo Teocoli

12.04.2007 - Autore: Seralisa Carbone
Si chiama “Il Teo(Sono tornato normale)” ed è lo show del martedì sera su Canale 5 tutto targato Teo Teocoli, che per questo nuovo appuntamento col pubblico italiano ha scelto di essere affiancato da una veterana dell’italico soubrettismo, al secolo Alba Parietti, audace praticante dello ‘scoscio’nonostante i quarantatre anni di stagionatura a colpi di bisturi.   Stavolta Teocoli ha fatto le cose in grande: uno show tutto suo che porta il suo nome, con personaggi di repertorio che hanno fatto il successo di programmi storici come “Mai dire gol” e monologhi degni di un ‘one man show’, in cui si cimenta con quell’inconfondibile sorriso tutto anni ’80 che proprio vent’anni fa trovò nel pubblico il primo grande consenso.   Ciliegina sulla torta, le ospitate di celebrità nostrane ed internazionali con le quali Teocoli duetta nel corso di ogni puntata, da bravo padroncino di casa: da Elton John ai Duran Duran, da Gianni Morandi a Manuela Arcuri, vien da chiedersi quanto la produzione abbia voluto sborsare per accaparrarsi l’attenzione del pubblico italiano del martedì sera che, tenendo conto dello svogliato palinsesto d’inizio settimana, è stato certamente incuriosito dalla new entry del “Teo”, forse anche per scongiurare la noia di una flemmatica programmazione.   Ma al pubblico nostrano non sfugge nulla, nemmeno la legittima comparazione con esperienze televisive precedenti allo show di Teocoli, che indubbiamente non può definirsi ‘innovativo’: non è che, niente niente, Mediaset ha voluto tentare di pareggiare i conti con i Panariello e Fiorello che tanta fortuna e tanto share hanno arrecato a mamma Rai? Del resto, a Canale 5 mancava uno spettacolo in grado di competere con l’enorme successo conseguito dalla televisione di stato attraverso personaggi di grande popolarità ed alto gradimento come Rosario Fiorello e Giorgio Panariello.   Non che il versatile Teocoli non sia in grado di raggiungere la stessa fortuna dei suoi predecessori, ma un problemino di troppo per ora penalizza “Il Teo”: manca la diretta, e lo spettacolo dà troppo spesso un’impressione di prefabbricato, troppo perfetto per essere fluido e pienamente godibile. Abituati al sudore ‘live’ dei mattatori Rai, in questi tempi che si misurano sulla lunghezza d’onda dei reality abbiamo, sì, voglia di ritorno al dorato mondo dello show patinato, ma preferiamo sperare che la tv abbia anche il coraggio di puntare su idee innovative in grado di rigenerare il panorama dello spettacolo italiano, ancora troppo incline alla concorrenza piuttosto che all’intrattenimento.
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