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Il frate usignolo

Siamo vicini alle festività di Pasqua, perché non parlare di un santo? Questa è la volta del santo più popolare della Cristianità, "Sant'Antonio di Padova", tv movie per la regia di Umberto Marino, in onda su Canale 5 lunedì 1 aprile alle 21.00.

Sant' Antonio di Padova

12.04.2007 - Autore: Francesca Camerino
Siamo vicini alle festività di Pasqua, perché non parlare di un santo? Questa è la volta del santo più popolare della Cristianità, SantAntonio di Padova, tv movie per la regia di Umberto Marino, in onda su Canale 5 lunedì 1 aprile alle 21.00. In molti non sanno che a lui sono devoti in ogni parte del mondo e il Santuario a Padova è il secondo luogo di pellegrinaggio sulla terra dopo Lourdes. E poi, la sua storia così avventurosa non è conosciuta da molti. Il film narra la storia di questo nobile portoghese che contro la volontà del padre sceglie il convento invece di unirsi agli altri per combattere la minaccia musulmana. Diviene, così, un umile frate seguace di San Francesco che decide di servire la Chiesa con la Parola invece che con la Spada. A interpretare il frate è stato chiamato Daniele Liotti giovane, ma affermato, attore italiano. Lattore appare soddisfatto della sua interpretazione: \"Per me è stato un viaggio bellissimo che mi ha fatto crescere come attore e come persona. Importante per me è stato il momento della trasformazione da Daniele ad Antonio, frate primo nelle armi e nella cultura. E stato bello raccontare di un uomo che prende coscienza di se stesso, di quando nasce in lui la paura di essere superbo e che nel momento dellincontro con S. Francesco si redime trasformandosi in un bambino curioso che intraprende una strada per conoscere quella luce nuova\". E un personaggio controverso che si fa carico della lotta contro lusura che regnava a Padova nel Medioevo, e lo fa in maniera virile con laiuto di Giulietto suo amico e compagno nel corso dei pellegrinaggi. Riguardo il personaggio di Giulietto il regista Umberto Marino afferma: \"E un personaggio inventato nato a Caprarola, nel Viterbese. E un uomo robusto, ruvido, piuttosto ignorante (San Francesco esaltava la dotta ignoranza) utilizzato per rappresentare lo spirito francescano. Di un innocenza assoluta , mi ricorda un po i personaggi di Ninetto Davoli nei primi film di Pier Paolo Pisolini.\" Il regista parla delle sue perplessità iniziali: \"Allinizio quando mi è stato proposto il film ho inizialmente detto di no anche perché non avevo mai fatto un film in costume che normalmente prevede nella regia un grande controllo. Ma laccurata scelta del cast mi è stata di grande aiuto. Anche la scelta degli attori spagnoli come Pepe Rancho (lusuraio Amerigo) o Pedro Casablanc (Francesco) è stata \'azzeccata\'. Un indizio sullaccuratezza del lavoro esuguito è il fatto che abbiamo montato la presa diretta e non la versione doppiata. Nessuno di noi si è accontentato.\" Interessante è la scelta di Enrico Brignano nel ruolo di Frate Giulietto. Lo abbiamo sempre visto in ruoli comici ma ad Enrico sono stati assegnati oltre ai momenti comici anche scene fortemente drammatiche. E Brignano dà il meglio di sé.
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