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Il Commissario
Ancora un commissario in tv ma questa volta non semplicemente un poliziotto ma anche padre di famiglia e marito. Si tratta de "Il Commissario", otto film tv in onda su Canale 5 a partire dalle due puntate d'esordio mercoledì 24 e 25 aprile e, poi, dal 2 maggio ogni giovedì alle 21.

12.04.2007 - Autore: Francesca Camerino
Ancora un commissario in tv, questa volta non semplicemente un poliziotto ma anche padre di famiglia e marito. Si tratta de \"Il Commissario\", otto film tv in onda su Canale 5 a partire dalle due puntate desordio mercoledì 24 e 25 aprile e, poi, dal 2 maggio ogni giovedì alle 21.00.
Interpretato da Massimo Dapporto, ritorna il Commissario Antonio Cruciani, personaggio nato nella miniserie andata in onda lanno scorso con il titolo Per Amore, per Vendetta.
Diretto da Alessandro Capone e prodotto dalla Titanus per Mediatrade il tv movie è arricchito dallinterpretazione di Caterina Vertova, Paolo Triestino, Marco Vivio. Autore delle musiche è invece Flavio Premoli che ha cercato di caratterizzare lambientazione e i personaggi di ogni episodio.
Antonio Cruciani è Capo della Squadra Mobile di Genova, vedovo della prima moglie e uomo di apparente durezza, aspro e deciso.
E\' sempre sincero e diretto, incorruttibile, fiero del suo lavoro e pronto ad affrontare ogni rischio. Possiede un carattere temprato da anni di esperienza contro il crimine ma è anche generoso, leale, premuroso con la moglie e il figlio.
Implacabile con i nemici Cruciani ha tutti i difetti di un uomo qualunque, dal temperamento forte si scontra spesso con le aspettative del figlio Luca (Marco Vivio) e della seconda moglie Silvia (Caterina Vertova) che è anche avvocato e che si troverà spesso ad incrociare nello svolgimento del suo lavoro i casi seguiti dal marito. Riguardo il suo personaggio, Massimo Dapporto dice:\"E dal 1991 che interpreto ruoli televisivi. Ho sempre interpretato personaggi buoni, qui, invece, il personaggio di Antonio è un uomo dazione. Temevo questo ruolo in quanto conosco il pubblico televisivo e so che ha degli schemi e abbina sempre i volti ai medesimi ruoli. La gente che sta davanti al piccolo schermo è più semplice rispetto a quella che va al cinema. Ma nonostante questo mi sono affezionato al personaggio. Il mio personaggio è molto più chiaroscurato rispetto ai personaggi che ho interpretato precedentemente, del prete o del medico. Non è un supereroe, sbaglia anche, mette a repentaglio la sua carriera , va contro le regole anche se nel corso delle vicende si ammorbidisce. Da uomo scostante, man mano diviene un personaggio positivo. E interessante raccontare quello che cè allinterno della Polizia. Si potrebbero raccontare tante di quelle storie che noi nemmeno possiamo immaginare, vicende di grande carica umana. Cè ancora tanto da scrivere. Tanto che si sta lavorando ad altre otto puntate.\" Ci si chiede perché mai i mestieri rappresentati in tv sono sempre gli stessi. Il solito medico, prete o poliziotto. Cè pericolo che il pubblico possa stancarsi. Ma Massimo Dapporto è convinto che: \"..la cosa che conta è, comunque, rappresentare professioni che sono a contatto con la gente.\" In effetti, è questo che porta al successo.