NOTIZIE

I temi musicali de "I Fantastici 4"

Il compositore Ottman, in attesa di riutilizzare i celeberrimi pezzi di John Williams per il nuovo Superman, insegue i temi di Elfman per la colonna sonora de "I Fantastici 4"

FANTASTIC FOUR

12.04.2007 - Autore: Giuliano Tomassacci
Giusto un mese fa, la colonna sonora di Batman Begins, con l’approccio in controtendenza dell’inedita coppia Hans Zimmer/James Newton Howard mirato ad un commento di bassissimo profilo rispetto alle immagini, invitava a riflettere sull’importanza di un tema principale legato al supereroe, un rimando musicale alla centralità del protagonista in costume che, latitante nel lavoro dell’improvvisato tandem, abbandonava il film a se stesso e alla potenza del girato.

Ora lo score de I Fantastici 4 richiama alla medesima problematica, stavolta però da un’ottica opposta, visto che il bravo ma alterno John Ottman non ha solo escogitato un main theme di grande efficacia e trasporto spettatoriale per i quattro beniamini di casa Marvel, ma ha addirittura evidenziato i limiti e le restrizioni che un simile attenersi ai paradigmi di scoring del genere può facilitare.

Non c’è dubbio che il roboante e accattivante motivo portante risponda con puntualità impeccabile al fotografico, ma la sensazione è che il giovane compositore si sia lasciato prendere da un eccesso di zelo, restituendo una partitura fin troppo corretta e impostata, dove la necessità di soddisfare l’appetito tematico del pubblico – e della produzione – si sia ridotta al confezionamento di un tema anche troppo calibrato, studiato e tirato per i capelli. Ecco allora che il lavoro di Ottman appare nella sua indubbia funzionalità e infallibile ipernarratività sterile di personalità e inventiva. Una partitura costantemente in oscillazione tra esercizio stilistico e scolasticità.

Non a caso si respira, e non di rado, un marca stilistica molto incline alla lezione di Danny Elfman (soprattutto quello del recente dittico di Spider-Man), ora in sottotraccia (“Power Hungry”), ora più marcatamente emulata (“Battling Doom”) - e non solo nella definizione armonico-melodica e ritmica del tema (in particola nella seconda e più spigliata semi-frase) ma anche negli interventi più intimi e raccolti, strettamente accomunabili ad alcune pagine del secondo capitolo raiminiano.

Concesso che la cifra ottmaniana ha sempre palesato diversi punti di contatto con quella di Elfman, rimane da registrare l’inquietante e preoccupante tendenza delle produzioni hollywoodiane al trinceramento dietro il già visto (poco conta che si tratti dell’ennesima graphic-novel o di un altro remake) e, per l’appunto, dietro il già sentito.

Anche la prossima fatica di Ottman lo vedrà impegnato nel dejà-vu, riunito al fedele Bryan Singer: per il nuovo Superman, infatti, il musicista riutilizzerà i celeberrimi temi composti da John Williams per il lungometraggio del ’78 firmato Donner.

Per ora non resta che godere dei passaggi più personali di quest’ultimo score (la ricercatezza timbrica e il tambureggiante materiale ritmico in primis) che guadagna comunque un gradino più alto rispetto alla sua precedente esperienza fumettistica per Singer, il secondo capitolo intitolato agli X-Men.

In tutti i casi, la miglior prova recente del compositore rimane il commento gotico per House Of Wax.

John Ottman
Fantastic 4
(Varèse Sarabande  VSD-6667)

FILM E PERSONE