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I protagonisti

La storia narrata si basa su vicende realmente accadute, ricostruite sul racconto dei sopravvissuti. Quasi tutti gli attori hanno potuto incontrare i veri reduci che interpretavano, ad eccezione di quelli ormai scomparsi

Band of Brothers

19.05.2009 - Autore: Tamara Salidu
La storia narrata si basa su vicende realmente accadute, ricostruite sul racconto dei sopravvissuti. Non solo, infatti, si è ampliamente consultato quanto di cartaceo esisteva sulla vicenda, tra cui appunto il libro di Ambrose, ma soprattutto è stato il diretto confronto dei protagonisti della vicenda televisiva con quelli veri, che la guerra l’hanno fatta sul serio, a dar vita alla serie. Quasi tutti gli attori hanno potuto incontrare i veri reduci che interpretavano, ad eccezione di quelli ormai scomparsi, sentire i racconti dalla loro voce, capire i loro stati d’animo, per quanto possibile, durante le azioni di guerra e cercare di cogliere il senso di essere un gruppo, in momenti così delicati. La verità storica ha un peso importante per la serie, che si apre proprio con le testimonianze di coloro che sono rimasti, ma tutti, dai produttori ai registi agli attori, hanno sentito la necessità di un confronto diretto con la storia. Ha del particolare l’incontro del Maggiore Dick Winters, uno dei protagonisti della vicenda, con il suo alter ego televisivo, Damian Lewis. Winters è un uomo poco impressionabile e diffidente verso i meccanismi della mecca del cinema, ha avuto da ridire fino all’ultimo, ma poi ha approvato la serie e ha saputo trasmettere all’attore lo spirito di quei momenti. E’ importante ricordare che gli attori sono stati scelti anche e soprattutto in base alla loro somiglianza fisica con i veri protagonisti. Anche per Tom Hanks, qui produttore e regista, era importante cercare di ricostruire nella maniera più veritiera possibile quanto accaduto nel “giorno dei giorni”; la sua preparazione in materia la deve a suo padre, che oggi non c’è più, e alla cura che dedicò all’interpretazione di “Salvate il soldato Ryan.” Per interpretare il brillante ufficiale Lewis Nixon, morto nel 1995, Ron Livingston si è basato su quella che ormai è storia e sui racconti della moglie di lui, Grace. Figlio di famiglia benestante, Nixon era incredibilmente intelligente e amava tantissimo bere. Anche Donnie Wahlberg per interpretare il ruolo del tenente Carwood Lipton ha parlato quasi ogni giorno per telefono con lui, ed è riuscito ad entrare pienamente nello spirito del veterano, che al tempo aveva solo vent’anni e che giudica Wahlberg perfetto nel suo ruolo. Tutti gli attori dimostrano di aver compreso appieno quanto accaduto e soprattutto i tratti salienti dell’animo dei protagonisti, e l’Emmy per il miglior cast ne è sicuramente la dimostrazione. La bravura dei protagonisti, l’accuratezza della ricostruzione, l’ottima regia e una fotografia da oscar rendono la miniserie un prodotto notevole che vale tutti i 120 milioni di dollari spesi per la sua realizzazione.  
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