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I doppiatori: Elio e le Storie Tese
Elio e le storie tese sono un manipolo di pazzi, geniali musicisti la cui grande capacità è stata quella di riuscire ad unire spesso anche nella stessa canzone generi musicali diversissimi tra loro, accostando a questi sound così particolari testi assurdi.

19.05.2009 - Autore: Roberto Denaro
In concomitanza con l’uscita di un cofanetto speciale di Elio e le storie Tese dal titolo illuminante “Perle ai Porci”, regalo di Natale per gli appassionati, nel quale saranno raccolti i più grandi successi e i dischi migliori (“Elio samaga hukapan karyana turuItalyan” 1989; “rum casusu çikti” 1992; “Esco dal mio corpo e ho molta paura” 1993; “Eat the phikis” 1996; “Perla”, contenente rarità ed alcuni inediti) della band demenziale milanese, ne approfittiamo per parlare un po’ di loro, del particolarissimo sound e dei testi a dir poco grotteschi che hanno cambiato il modo di fare musica di questo genere in Italia.
E sì, perché se gli Squallor facevano pezzi demenziali ma a sfondo prevalentemente sessuale, con Elio e i suoi il non sense si è veramente elevato a regola d’arte, i vitelli dai piedi di balsa, o se preferite quelli dai piedi tonnati, sono diventati personaggi della nostra quotidianità, il \"Pippero\" è stato per tutti un ballo sincero, mentre con il singolo “La Terra dei Cachi” sono riusciti nella titanica impresa di raggiungere la popolarità in un paese bigotto, o in ogni modo poco incline alle novità, quale il nostro, arrivando addirittura secondi al Festival di Sanremo del 1996.
La sgangherata band (non per quanto riguarda le musiche, da sempre di qualità superiore) ha sempre migliorato con il passare degli anni il proprio stile, dagli esordi allo Zelig sul finire degli anni ’80.
Importanti furono anche le prime apparizioni in tv, in programmi come \"Lupo solitario\" e \"L\'Araba Fenice\" (1988).
Il primo disco del 1989, un disco contenente successi quali la mitica “John Holmes” (vita di un attore porno con la passione per la moto) e l’hit “Cara ti Amo”, strepitosa canzone sull’incoerenza femminile che fece scattare contro i nostri l’accusa di sessismo (e ancora non era uscito \"Servi della Gleba\").
Mai chiusi nel ghetto della propria musica, poi, hanno sempre cercato e spesso hanno trovato con successo collaborazioni con artisti che facevano un altro genere di canzoni; memorabili in proposito i duetti del leader del gruppo Elio (all’anagrafe Stefano Belisari) con Riccardo Fogli o Enrico Ruggeri, tralasciando gli interventi nei loro video o concerti di attori quali Abatantuono, Paolo Rossi e, in particolare, Claudio Bisio. Elio che, tra le altre cose (ma ancora non siamo riusciti a stabilire se è stato un bene o no) è il creatore del personaggio Mangoni, l\'amico architetto che da ormai qualche anno è ospite fisso in tutti i lavori del gruppo...
E gli altri componenti della band?
Sergio “Rocko Tanica” Conforti è il tastierista, con Elio una delle menti del gruppo, il cui soprannome deriva dalla grande passione che Rocko ha per gli “spiriti”, non nel senso di fantasmi ovviamente! Personaggio assai curioso che parla del suo ruolo all’interno del \"complessino\" dichiarando: “Il mio complesso ideale non comprende le tastiere. Se avessi un complesso sarebbe di hard rockabilly dove io suono il basso con la tastiera elettronica, con Faso alla batteria”.
Ah già, Nicola “Faso” Fasani, il bassista del gruppo, l’uomo più invidiato dai nostri durante il Festival di Sanremo del 1996, per via della sua frequentazione con Spagna (si incontravamo nello stesso ristorante pugliese). Anche a lui piace auto celebrarsi: “Il basso è uno strumento che non si sente, da cui il suo curioso nome, e soprattutto è uno strumento a cui non viene riconosciuto un ruolo effettivo nella musica moderna: \"ah, sì, aspetta...cos\'é che suoni t? Il basso? qual è, quello che fa bum-bum?”, salvo poi precisare: ”il basso con i tasti (le barrettine di ferro sul manico) fa \"bum-bum\" mentre quello senza tasti (tipo il contrabbasso) fa \"tuòdo-tuòdo\", ed entrambi emettono note \"gravi\". E\' dimostrato che le vibrazioni prodotte dalle note gravi stimolano le intimità delle giovani e non più giovani donne, ed è perciò che la sessuologia attuale ha messo in risalto il binomio indissolubile basso-ventre.
Il chitarrista è Cesareo, all’anagrafe Davide Cesareo Civaschi, mentre il batterista è Meyer, il più attivo al di fuori del gruppo conosciuto anche per le sue brillanti performance di attore in alcuni video degli Eelst (è il presunto rapitore del gruppo nel video \"Chi ha incastrato EelST?\" ed è il mitico Tafano nel video di \"Servi della gleba\", mentre nel video de \"Evviva/La Visione\" continua la saga intrapresa nel video di \"Servi della Gleba\").
Chi ha lasciato un vuoto incolmabile all’interno della band è il mitico Feiez, stroncato da un emorragia celebrale che lo ha portato via una sera di dicembre 1998 durante un concerto della Biba Band: era il sassofonista, la seconda voce del gruppo, anche se, a detta di tutti gli altri componenti, avrebbe potuto suonare qualsiasi strumento.