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Heidi, la bambina delle Alpi

Torna in edicola "Heidi". La piccola bimba che ha appassionato milioni di giovani telespettatori esce in edicola con videocassetta e libro.

heidi

19.05.2009 - Autore: Francesca Fornario
Unintera generazione di giovani ricorda ancora oggi Peter, con la strana pronuncia di Petar, il piccolo e arruffato pastore delle alpi svizzere inseparabile amico di Heidi. Per la stessa ragione, squisitamente sentimentale, nessuna emittente tv si è mai azzardata a riscrivere la colonna sonora del leggendario cartone animato, intitolato per esteso Heidi, la bambina delle Alpi, pure se quella di cambiare la sigla delle repliche è la prassi. La notizia per gli appassionati di manga, per i quali Heidi è un indiscusso oggetto di culto, è che da oggi le avventure animate della bambina delle Alpi sono in vendita in videocassetta. Ogni 15 giorni esce in edicola per RBA-Fabbri Editori un nastro con due puntate accompagnato dal racconto illustrato, che di per sé è già un evento, essendo le immagini di Heidi molto rare anche su Internet (ledizione del romanzo con le illustrazioni tratte dal cartone animato ha raggiunto sul mercato del collezionismo quotazioni astronomiche, ma del tutto simboliche come quelle della Gioconda, dal momento che il libro è praticamente introvabile). La prima videocassetta, con gli episodi Il vecchio dellAlpe e In casa del nonno è già in vendita al prezzo lancio di 4mila e 900 lire. In totale le videocassette saranno 26. La storia è ben nota: la piccola Heidi, rimasta orfana, viene affidata al burbero nonno paterno, che attraverso la nipotina recupera il legame con il figlio ormai morto, con il quale aveva rotto ogni rapporto anni prima che Heidi nascesse. Dopo qualche tempo la bambina lascia a malincuore la baita di montagna e il cane Nebbia e viene affidata ad una ricca famiglia di Francoforte, dove instaura una tenera amicizia con la figlia Clara, costretta sulla sedia a rotelle da una malattia, e è continuamente rimproverata dalla rigida Signorina Rotthermeier. Lintreccio ordito dalla svizzera Johanna Spyri alla fine dellottocento era a rischio di lacrimosi sentimentalismi, ma la fortuna ha voluto che a dare vita al cartone fossero due persone ricche di forza e carattere come Isao Takahata e, soprattutto, Hayao Miyazaki, poetico autore (ossia sceneggiatore, disegnatore e regista) del film La principessa Mononoke, ultimo lungometraggio in ordine di tempo ad aver convinto anche i critici più sospettosi che i cartoni animati non sono solo prodotti per bambini. Tanto che se chiedete a John Lasseter, regista di Toy Story 2 e A bugs life, come faceva quando non sapeva come girare una certa scena o semplicemente gli mancava lispirazione lui vi risponde candidamente: Guardavo uno dei film di Miyazaki e trovavo la soluzione. I miei film devono molto ai lavori di Miyazaki. La sua immaginazione non ha confini, solo lui riesce a fondere azione e umorismo con una visione fantastica della realtà. Miyazaki è uno di quei fertilissimi autori giapponesi cresciuti allombra del fungo atomico, che hanno sviluppato una poetica incentrata sul legame uomo-natura, minacciato dallo sfruttamento dissennato delle risorse della terra. La favola alpina della piccola Heidi contiene tutti questi elementi.
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