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Giu' le mani da Matrix

L'articolo che segue dà per scontata la visione di Revolutions, oltre che una ovvia e buona conoscenza dei due episodi che lo hanno preceduto, in particolare del sottovalutato, fondamentale e 'scorretto' Reloaded.

Matrix Revoluitions 3

12.04.2007 - Autore: Arthur Pang
cento o forse più anni fa, all'epoca del Primo Rinascimento, nell'ormai lontano XXII secolo, ci fu una spaventosa guerra tra le macchine e i creatori di quest'ultime, gli uomini. Le macchine, autonome, potenti, intelligenze artificiali ormai giunte quasi alla perfezione, ebbero la meglio sull'uomo rendendogli quello che per anni avevano subito: una dipendenza che diventa una sorta di schiavitù verso chi ha il potere. Ottenuta la vittoria le macchine si accorsero però di aver bisogno del genere umano per due motivi precisi, esistenziali, vitali. Uno. Gli uomini forniscono energia, alimentano le macchine, generano quella che per noi potrebbe semplicemente essere definita 'la luce'. Per cui gli uomini vengono rinchiusi in un barattoletto di latta, confezionati e diventano delle Pile, le pile delle macchine. Gli scherzi del destino. Due. Gli uomini forniscono il fine, lo scopo, danno un obbiettivo, danno vita a queste macchine che prendono le sembianze stesse dell'uomo. Per cui l'uomo va tenuto in vita, non va estinto. Serve. Serve come l'acqua, il fuoco, la luce e molto altro, ma come ogni cosa che serve va controllata.   Il controllo e il fine. Ecco allora che dalle menti di due programmi, l'Architetto freddo e intellettuale e l'Oracolo, colei che ha il compito di controllare il futuro (nonostante somigli e ricordi ognuna delle nostre nonne), ecco che dalle loro differenti menti nasce matrix, la realtà virtuale, la realtà che non esiste, la realtà perfetta, la realtà che si manipola e si controlla. In matrix l'uomo vive senza vivere, è controllato da un sistema che lo pone sempre davanti a delle scelte. Ma queste scelte non sono altro che 'l'illusione creata da chi ha il potere', da chi lo usa come mezzo per i propri fini. Fini che sono già prestabiliti, inevitabili, ciclici, luppati, reloaded. Scelte finte quindi, ma che ti gratificano, ti danno soddisfazione, ti fanno credere indipendente. Lo schema dell'Architetto è quasi perfetto. L'uomo viene liberato da matrix, inizia una guerra contro le macchine, elegge dei capi e riconosce un eletto. L'eletto compie il proprio cammino, lentamente inizia a capire, a credere, a non vivere aspettando. Lentamente regola la sua vita, non si interroga sul perché, ma va avanti, segue il suo cammino che comunque, purtroppo è già tracciato. Anche le scelte dell'eletto sono controllate, prestabilite. Anche l'eletto è un sistema di controllo. Allora l'eletto giungerà alla sorgente e sceglierà come hanno fatto i suoi predecessori. Eh si, perché Neo non è l'unico e il solo, l'eletto in grado di cambiare il mondo ma una delle tante imperfezioni controllate delle macchine. Neo è il sesto degli eletti, il sesto uomo convinto di dover-poter liberare il mondo da questa schiavitù, il sesto uomo che ha il compito di salvare Zion attaccata dalle sentinelle. Neo arriva alla sorgente, ma qualcosa cambia, o è già cambiato. L'eletto inizia a comprendere, non tanto il perché quanto la scelta e la scelta di Neo sarà diversa da quella di tutti i suoi predecessori. Tra Zion e Trinity Neo salva Trinity.   Come tutti i sistemi anche matrix ha delle imperfezioni, delle anomalie (apparentemente o anche questo è un mezzo/fine prestabilito??? Accantoniamo questa pessimistica ma molto reale possibilità prima di pensarci), anche matrix non è perfetta. E anche le imperfezioni, come Neo, devono essere bilanciate da un polo opposto. Neo, l'eletto, il polo positivo di tutto il sistema, il bene. L'agente Smith, il polo negativo di tutto il sistema, il male. Questo il sistema creato dall'architetto, il sistema armonico imperfetto sistema che inizia a sfuggire al controllo delle macchine quando si espande il virus   torniamo al finale del primo e ineguagliabile Matrix. Tra Neo e l'agente Smith, programma che ha il compito di distruggere il suo lato 'oscuro', l'eletto appunto, vi è una connessione, un contatto. L'agente Smith viene quindi 'liberato', perde il suo stato di programma, perde il suo scopo, la vita delle macchine, l'alimentazione delle macchine. Ma senza scopo la vita delle macchine è priva di senso, di spinta, di motivi per cui Smith persiste nel suo scopo generando un Virus nel sistema. Il suo fine rimane quello di annichilire, di sterminare, di uccidere l'eletto, a costo di sterminare tutti.   Ritorniamo alla scelta di Neo, al suo vagare nel limbo fra Zion e matrix. Al suo tentativo inutile di capire cosa è cambiato e soprattutto il perché. Neo è ossessionato dal Perché. Neo continua il suo cammino, il suo viaggio guidato dalle parole dell'Oracolo, un programma che forse ha dei sentimenti, che forse crede veramente nell'eletto. Ma a noi non è dato sapere questo, anche noi siamo costretti a immedesimarci nell'eletto, come lui andiamo avanti, siamo costretti a fidarci dell'Oracolo. Neo non ha altra scelta.   Le sentinelle sono ormai a un passo da Zion. La resistenza è pressoché un castello di sabbia di fronte a una mareggiata, Neo viaggia verso la Città delle Macchine, la centrale dell'energia, là dove tutti i feti umani sono rinchiusi. Ma Neo ormai ha capito. Ha capito che la guerra che sta combattendo non è quella contro le macchine che vogliono distruggere gli uomini, ma è una guerra che le macchine stanno facendo al loro virus, all'agente Smith. Le macchine hanno perso il controllo dell'ex agente Smith e per questo sono costrette a distruggere tutto, a distruggere l'uomo, a distruggere Zion. E così tra gli uomini e le macchine, tra il potere e gli schiavi si stabilisce un'alleanza non stabilita, una lotta contro il nemico comune, il lato oscuro dell'eletto, il polo negativo di un'equazione impossibile da risolvere per le macchine, per l'Architetto, per l'Oracolo, in una parola il virus. Neo finalmente capisce qual è la sua vera missione, capisce qual è il perché della sua missione. Non liberare gli uomini da matrix e sconfiggere le macchine ( forse c'è tempo per questo), ma combattere contro il suo alter ego, colui che ha sempre creduto lo sceriffo terribile dell'intelligenza artificiale. Le macchine così arrestano il loro assalto a Zion e danno a Neo la possibilità di debellare il virus, si accorgono che hanno bisogno di lui.   Il Sacrificio di Neo. Matrix (inteso come mondo virtuale) ormai non esiste più. L'agente Smith si è impossessato di tutti i corpi, ormai manca solo l'eletto. Gli ultimi a cedere al virus sono stati l'Oracolo e il suo fido scudiero e una bambina. Ma 'al mondo tutto ciò che ha un inizio ha anche una fine'. Ogni scopo può essere raggiunto, si può sempre vedere la fine. E così l'agente Smith si trova davanti Neo, lo scopo, l'obiettivo, la fine, la vittoria. E così Neo si sacrifica davanti all'agente Smith, segue la voce dell'Oracolo, capisce che la vittoria di Smith è la sua sconfitta. Il suo fine è la sua fine. Neo capisce che una volta morto Lui il virus muore, giunge alla fine del suo percorso, raggiunge il suo scopo e si estingue. E così Neo si sacrifica. Muore, una morte in matrix che non sappiamo dove lo porta. Ma salva Zion, salva matrix, salva l'Oracolo, forse salva anche se stesso. E ottiene quello che neanche lui aveva capito voleva ottenere. Nessuna vittoria, nessuna libertà di tutti (a questo ci penserà forse l'Oracolo, o forse Neo), nessuna profezia miracolosa. Soltanto la pace. O la fine della guerra.   Ma la gente non si accontenta, dice che Matrix delude, non finisce. La gente è insoddisfatta. La gente non capisce, non va oltre le apparenze. Forse. Si stanca solo al tentativo di entrarci dentro. Non ne percepisce la grandezza, la superiorità, l'eleganza, la poesia, la finezza. La gente non ne capisce la base quasi non si rende neanche conto di esserne la protagonista. Se tutto questo fosse vero, anche se non ci capacitiamo di come possa essere vero, tenete giù le mani da questa creatura perfetta.   Thanks to Wachowski brothers.
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