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Faro' il pompiere!

A settembre ritorna su Boomerang un grazioso e storico cartone: "Grisù il draghetto", personaggio nato dalle matite dei fratelli Pagot.

Grisù

19.05.2009 - Autore: Valeria Baldi
A settembre ritorna un grazioso e storico cartone: “Grisù il draghetto”, creatura nata nel 1975 dalle matite di Nino e Tony Pagot. Il personaggio nato per motivi pubblicitari, per promuovere una caramella, é diventato poi protagonista di una serie di 52 episodi da tredici minuti andati in onda per la prima volta su Raiuno negli anni ’70.   Dopo l’estate la serie andrà in onda su Boomerang dal lunedì al venerdì alle 14.40. E a partire dal 13 settembre, invece, si sposterà alle 16.40, e nel weekend alle 13.15.   Gli indimenticabili Pagot si sono sempre impegnati nella sceneggiatura e nella realizzazione di testi e disegni per fumetti ma soprattutto per il cinema d’animazione, la pubblicità. Insieme, nel dopoguerra, firmano ”I fratelli Dinamite”, uno tra i primi lungometraggi animati italiani, a colori, e molte serie televisive oltre a famose serie per Carosello. Tra i numerosi personaggi nati appositamente per Carosello ricordiamo Omettino, il pulcino nero Calimero utilizzato per una nota marca di detersivi, il Diplomatico, Gelsomina e naturalmente Grisù il Draghetto.   Il piccolo drago Grisù ha un indole insolita per essere uno ‘sputafuoco’. Il suo sogno è fare il pompiere ed entrare a far parte del mitico corpo dei Vigili del Fuoco. Affare insolito a detta del padre Fumè, valido rappresentante di una nobile stirpe di dragoni. Fumè è felice, fortemente soddisfatto del proprio ruolo. Unico suo grande cruccio sono le idee rivoluzionarie del piccolo Grisù, suo unico figlio. Secondo il genitore chi nasce drago farà il drago nella vita!   Il draghetto verde è convinto, invece, che chi nasce drago non necessariamente debba fare quello nella vita: si può e si deve aspirare ad altro. Non vuole essere un malvagio e cerca in tutte le maniere di togliersi di dosso le caratteristiche proprie alla sua natura.   Grisù ha una gran voglia di lavorare, è attento, altruista verso il prossimo, ma quando con l’elmetto rosso da pompiere ben calcato sulla testa e manicotto tra le mani è in procinto di riuscire in qualche impresa, improvvisamente e involontariamente fa fuoriuscire dalla bocca un’ antipatica fiamma che manda in fumo ogni buona intenzione.   Tutto questo lo fa soffrire anche se il suo motto è sempre e comunque: ”Da grande faro il pompiere!” E’ ancora giovane, deve formarsi, ed è alla ricerca di se stesso. Non riesce ancora a contenere il fuoco che arde dentro di lui. L’unico a gioire dei suoi insuccessi è il padre. Forse con il tempo e l’esperienza riuscirà a combinare qualcosa di più...
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