Se non bastasse l’innegabile fama a livello mondiale del suo nome o il riconoscimento del premio Nobel per la fisica ricevuto nel 1921, ci pensa la regista Liliana Cavani a puntare i riflettori su Albert Einstein. Lo fa da un punto di vista diverso, non riducendone le qualità matematiche ma sottolineandone il lato più umano, più fragile. Dall’inseguimento di un sogno professionale alla quasi disfatta, dai tormenti amorosi alle amicizie di una vita.
E’ un Einstein fragile quello interpretato da Vincenzo Amato (Nuovomondo, Il dolce e l’amaro), che prossimo ai settant’anni rincontra la sua prima moglie Mileva Maric, e insieme ripercorrono la loro storia insieme, un matrimonio tormentato da varie difficoltà. Prima quella professionale che colpì lo stesso Albert e lo obbligò a lavorare per l’Ufficio brevetti, poi quella più strettamente sentimentale, i due figli, le liti e le intromissioni della madre del genio, che voleva tutelarlo da qualsiasi rapporto con donne “ordinarie”. Era straordinario lui.
Poi la fuga in America mentre in Italia dilagava il nazismo, la collaborazione al progetto atomico statunitense, segnato dalle esplosioni di Hiroshima e Nagasaki che determineranno un profondo rimorso personale. Il ritratto che ne esce è quello di una persona che nella sua ordinarietà, forse ben più tormentata dell’uomo qualsiasi, è riuscito a compiere qualcosa di grande nonostante le difficoltà e i vari volti che, nel corso di una vita, non hanno saputo riconoscere il genio, il lume di chi ha saputo cambiare la storia.
Presentato con successo al Roma Fiction Festival, “Einstein: un genio un uomo” approda ora su Raiuno domenica 26 e lunedì 27 ottobre in prima serata. La produzione è a cura della Ciao Ragazzi di Claudia Mori (la stessa della fiction biografica su Rino Gaetano “Il cielo è sempre più blu”).


NOTIZIE
Einstein: un uomo un genio
In onda su Raiuno la fiction sulla vita privata e pubblica di uno dei più celebri e indiscussi geni della storia: Albert Einstein.

19.05.2009 - Autore: Gianluigi Cacciotti