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Documentari su Raidue prossimamente
Un progetto di Pino Corrias per Rai Fiction: quattro documentari realizzati in coproduzione che andranno in onda in prime time.

11.12.2001 - Autore: Adele de Gennaro
Dimenticati, trascurati, o trasmessi soltanto dalle pay tv come Stream o Telepiù, i documentari ora trovano nuovamente spazio anche in Rai che, dopo un silenzio ventennale in questo campo, si riaffaccia alla ribalta con un progetto firmato Rai Fiction e destinato alla prima serata di Raidue. Alla base del progetto, ideato dal capo struttura Pino Corrias, c\'è non solo la ferma volontà di riportare il documentario nel prime time, così come accade nelle maggiori reti televisive europee, ma anche e soprattutto ridare nuova vita a questo genere di trasmissioni attraverso coproduzioni finalizzate alla distribuzione sui mercati esteri.
Quattro i soggetti scelti per i documentari che vedremo il prossimo autunno su Raidue: la prostituzione e il mercato delle schiave dell\'Est, la clonazione, gli hooligans e la new economy. Temi caldi che derivano dalla realtà italiana ed europea ma che, tenendo conto del pubblico della prima serata, saranno affrontati con linguaggio semplice e divulgativo. \"Questo progetto - afferma Corrias - segna un ritorno della Rai nella produzione dei documentari ed il fatto che se ne occupi Rai Fiction non è una stravaganza nè tantomeno casuale. In questi ultimi anni, infatti, la fiction è stata in grado di documentare i cambiamenti della società e questi nuovi documentari avranno un andamento narrativo, una via di mezzo fra racconto avvincente e inchiesta giornalistica\". Costati mediamente fra 600 e 800 milioni, i quattro documentari sono prodotti dalla Rai all\'80%, mentre per il restante 20% da Fandango, Camera g%p, Doclab Productions e Agenzia H24. Dal prossimo autunno, dunque, i documentari avranno importanza strategica all\'interno del palinsesto, quasi una rivoluzione in casa Rai, tanto che Dario Barone, produttore di \"Genetech, ovvero come le bioscienze possono cambiate le vite quotidiane\"(titolo provvisorio),afferma: \"Si tratta di una vera sfida e oggi, secondo me, siamo in presenza di un piccolo evento, un cambiamento della Rai che non produceva documentari da una ventina d\'anni. Per noi sarà un compito complesso far vivere questi prodotti di luce propria, far capire che si può privilegiare il contenuto rispetto al contenitore o al presentatore\".
Tutte le produzioni, realizzate secondo standard europei e con mezzi tecnici di alto livello, richiederanno tempi di lavorazione di svariati mesi e, dopo la messa in onda su Raidue, punteranno al mercato internazionale.