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Compagno di scuola
Nato ad Artegna, in provincia di Udine, Raffaello Balzo in "Compagni di scuola" è Ettore Ferrero, il figlio maggiore della professoressa Ferrero. Un tipo difficile. Fa l'ultimo anno, è il ragazzo che piace ad Arianna.

04.12.2001 - Autore: Domitilla Ferrari
Nato ad Artegna, in provincia di Udine, Raffaello Balzo in Compagni di scuola è Ettore Ferrero, il figlio maggiore della professoressa Ferrero. Un tipo difficile. Fa l\'ultimo anno, è il ragazzo che piace ad Arianna. Raffaello si riconosce nel suo personaggio e approda al mondo dello spettacolo con una storia che sembra rubata alla sceneggiatura di una fiction.
Raffaello, la tua età?
R.B.: 26 anni.
E quella del tuo personaggio?
R.B.: 20 scarsi.
Come sei stato tu ai tempi della scuola e quanto è stato difficile interpretare un personaggio come Ettore?
R.B.: A scuola ero abbastanza discolo. Impersonare Ettore non è stato difficile, lui è più grande degli altri anche perché ha avuto esperienze diverse che lo hanno fatto crescere. Tra le altre cose ha frequentato una ragazza più grande, una modella.
Alla nostra età è ancora difficile interpretare un ruolo, per questo per Compagni di scuola hanno cercato di prendere persone che fossero molto vicine ai personaggi. Io ho sempre creduto di essere più sveglio dei miei coetanei, ho vissuto molto fuori casa e ho iniziato a lavorare presto. Poi nelle riprese ho lavorato con persone abbastanza giovani ed è stato facile ambientarsi.
Come ti sei trovato con gli altri Compagni di scuola?
R.B.: Mi sono trovato benissimo, sono persone adorabili, chi più chi meno ha capito che ero alla mia prima esperienza e sul set sono stati molto umili e mi hanno dato una mano.
I professori che hai avuto a scuola assomigliano a quelli della fiction?
R.B.: Magari aver avuto i professori di Compagni di Scuola! I miei erano vicini alla pensione, persone di vecchio stile ma molto preparati, fiscali e severi. Quelli della fiction sono simpaticissimi.
Cosa pensi si possa fare per migliorare la scuola italiana?
R.B.: Bisognerebbe pensare ai giovani. I programmi sono troppo fiscali, per determinate persone non vanno bene. Si dovrebbero valutare gli interessi che uno ha e affrontare anche argomenti più delicati.
Comè iniziata la tua carriera?
R.B.: Ho iniziato nel 99 vincendo il concorso Più bello d\'Italia 1999, poi sono andato a Milano a sfilare per Ferré e Zegna. Lho fatto per un anno poi mi sono reso conto che non era la mia strada. Fare il modello è molto squallido, sei solo immagine, nessuno vede chi sei. A Roma poi ho avuto una nuova opportunità, ero uno dei ragazzi \'svitapalle\', uno dei Carramba Boys, ho conosciuto lagente Paolo Fidemi per caso, alle bancarelle di Porta Portese mi ha proposto la sua agenzia. E nata così, ancor prima che io andassi da lui mi ha chiamato dicendomi che cera un provino per una parte per cui io sarei stato perfetto ed eccomi qua.
Perché hai partecipato al Più bello d\'Italia?
R.B.: Vivevo in un paesino di 1500 persone e avevo una ragazza molto bella che ha tentato la fortuna e ha partecipato al concorso di Canale 5 Bellissima, lo ha vinto e ha iniziato a trattarmi da zerbino. Io per ripicca ho partecipato al Più bello d\'Italia.
Cosa facevi prima?
R.B.: Prima ero un programmatore di computer, mi piaceva, avevo anche un buon stipendio, le mie amicizie...poi ho iniziato a muovermi in questo mondo con la paura che fosse davvero sporco come uno se lo immagina, anche se il mio capo mi ha detto che sarei potuto tornare indietro quando avrei voluto. Quando già a Milano stavo per rinunciare mi arrivò la telefonata di Versus, per il quale ho lavorato per quattro mesi, cosa che è servita a ricaricarmi e vedere i primi soldi. In questo modo sono cresciuto.
La più grande gratificazione ad oggi?
R.B.: Ve la racconto in anteprima: mi è arrivata una telefonata dellufficio stampa della presidenza della Repubblica, qualche giorno fa, per dirmi che l11 dicembre, come ogni anno, verrà dato un riconoscimento ai giovani emergenti nel mondo dello spettacolo. Ecco, hanno scelto me tra i giovani come quello che riscuote più successo tra i giovani. Il premio mi verrà dato dal presidente Ciampi in persona al Campidoglio.
Cosa vuoi fare da grande?
R.B.: Oramai ho 26 anni e ho le idee ben chiare: non voglio fare come i Gieffe, credo che più veloce sia lascesa e maggiori le possibilità di sparire in fretta. Ho paura delle meteore, crescendo pian piano, invece, si accumula una maggiore esperienza. Cè poi anche chi è bravo ma anche chi non ha le capacità e la fama non sa gestirla.
Vorrei riuscire a coltivare tanti rapporti per aprire unagenzia. Se funziono come attore va bene altrimenti posso smettere e ho già pensato allalternativa.
Dove ti vedremo ancora?
R.B.: Per adesso vi segnalo il mio sito www.raffaellobalzo.it che ho fatto perché, secondo me, è importante farsi conoscere e, essendo il mio target quello delle teenager - e non posso sperare ancora di diventare un sex symbol tra le trentenni -, loro navigano e chattano molto e così possono trovare notizie e foto su di me.