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Boni, una vita di successi
Periodo d'oro per Alessio Boni, attore in grande ascesa, reduce dalla splendida interpretazione offerta ne "La meglio gioventù" di Marco Tullio Giordana (su Raiuno). Dopo tanto cinema e teatro, a breve, lo vedremo interprete di nuove fiction televisive.

12.04.2007 - Autore: Francesca Camerino
E’ proprio un bel periodo per Alessio Boni, uno tra gli interpreti più affascinanti della nuova generazione di attori italiani.
Dopo tanto teatro, il suo primo amore, e un periodo dedicato al grande schermo, recentemente lo abbiamo ammirato per delle intense interpretazioni nate per la televisione. Ma non è finita qui. Ora si prepara ad affrontare altri ruoli significativi come la fiction per Raiuno tratta dal romanzo Cime tempestose, diretta da Fabrizio Costa, in onda il prossimo anno, e “Vite a perdere”, miniserie per la regia di Paolo Bianchini, il 12 e 14 gennaio in prima serata su Raidue.
Il film tv, prodotto da Raicinema, ha come protagonisti un gruppo di cinque ragazzi cresciuti in una delle più povere borgate romane che entrano nei giri loschi della malavita, e si svolge negli anni ’80. I ragazzi frequentano l’ambiente degli ippodromi e delle scommesse clandestine e prendono il controllo del mercato degli stupefacenti e del gioco d’azzardo. Pino (Alessio Boni) è il capo della banda che nel corso del tempo darà vita ad una attività criminale ricca e potente. Sarà ucciso per vendetta, e la sua morte farà scattare conflitti di ogni tipo.
Alessio Boni, nasce trentasette anni fa, a Sarnico, in provincia di Bergamo. Il suo unico obbiettivo è divenire attore. Per cui lascia presto il luogo d’origine per trasferirsi a Roma ed entrare, dopo aver superato le selezioni a pieni voti, l’Accademia d’arte drammatica Silvio D’amico.
Non totalmente soddisfatto del proprio lavoro, nel 1995, decide di seguire un corso di perfezionamento. Quest’ultima esperienza lo guiderà fino ad intepretere numerosi spettacoli teatrali. Viene diretto da Orazio Costa in “Dalla tavola della mia memoria” di Shakespeare, poi da Peter Stein in ”Sogno di una notte di mezza estate”, sempre di Shakespeare, da Luca Ronconi in “Peer Gynt” e infine da Giorgio Strelher in “L’avaro” di Molière.
Ma è il 1996 l’anno in cui approda al piccolo schermo. con “Un prete tra noi” di Giorgio Capitani, cui seguono, come protagonista, “La donna del treno” nel 1998 di Carlo Lizzani, “Alla ricerca di Sherazade” di Franco Giraldi, e “Mai con i quadri” di Mario Caiano. Infine il ruolo più importante, quello che gli ha dato la grande notorietà, come protagonista nella terza serie di “Incantesimo”. Nel 2000 interpreta un ruolo un po’ diverso dal solito, nella parte di Giovanni Battista in “Maria figlia di suo figlio”, film diretto da Massimo Costa. In seguito é uno dei protagonisti della fiction “Un prete tra noi 2”. Nel 2001 torna ad essere protagonista di “Incantesimo”, della quarta serie. Una vita all’insegna del successo. Un attore completo.
Ma qual’è il segreto di Alessio?
Sguardo intenso, occhi limpidi e verdi, capelli scuri. Attore caratterizzato da una recitazione intimista, sempre attento al minimo dettaglio nell’interpretazione, quasi pignolo nella preparazione del copione. Affascina il pubblico di ogni età, uomini e donne. Impossibile non innamorarsi di lui.