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Boldi-De Sica: è rottura

Dopo anni di successi natalizi a colpi di risate, il sodalizio tra i due comici va in frantumi. E il "cipollino" spara a zero sull'ex compagno d'avventura.

Massimo Boldi

12.04.2007 - Autore: Seralisa Carbone
Anno nuovo, vita nuova. C’è chi prende sul serio il celebre detto popolare e chi, causa forza maggiore, è costretto a chiudere amaramente i conti col passato, anche quando quest’ultimo è sinonimo di successo e fortuna. Il secolo in corso non concede vita facile alle unioni, neppure quando si tratta di quelle artistiche: i cambiamenti repentini del nuovo millennio stravolgono le certezze che sembravano assodate e non concedono vita facile neppure ai sodalizi artistici che parevano sempiterni e inossidabili.

Vittima di una contemporaneità senza lieto fine è, stavolta, lo storico duo comico composto da Massimo Boldi e Cristian De Sica, freschi reduci del grande successo di Natale a Miami e amici di lunga data (sin dai tempi giovanili in cui suonavano nello stesso complessino). Dopo l’ultimo film di Natale, i nostrani colleghi avevano preannunciato una civile e consensuale “separazione” artistica: mai più duetti cinematografici per il consumo sotto il vischio, mai più in coppia per una scelta professionale presa di comune accordo. Tutti avevamo appreso la notizia senza grossi traumi, coscienti che anche Gianni e Pinotto possono dirsi addio in un catodico mondo crudele e categorico che già ci ha sottratto la favola in musica di Al Bano e Romina.

Nulla è per sempre, lo sappiamo. Poi, qualche giorno fa, il fattaccio: alla faccia dei vecchi tempi, il caro “cipollino” ha affidato alle pagine del settimanale Chi l’ inespresso risentimento nei confronti dell’ex compagno di giochi, accusandolo di non avere carattere e di essere una pedina nelle mani della moglie Silvia Verdone - sorella del Carlo nazionalpopolare - che, dal canto suo, ha messo subito all’opera gli avvocati nell’intento di accertare che vi siano i presupposti per un’azione legale punitiva nei confronti della scorretta intervista.  Che Boldi abbia torto o ragione poco importa. Quel che appare immediatamente evidente è la caduta di stile che ha segnato la chiusura di un rapporto di affari e amicizia lungo una vita.

Tornati artisticamente “single”, i due fanno quel che possono: indossata la divisa da mediatico pizzardone, De Sica dipinge la solita romanesca italietta in un celebre spot, intervallando con qualche nostalgica ospitata motivata dall’ormai ripetitivo omaggio a Sinatra e Fred Astaire in forma di istantaneo musical. Intervista a parte, l’unico intervento di Boldi in tv risale a qualche giorno fa al Tg5 di Carlo Rossella, che gli ha concesso un paio di minuti per qualche battuta da prete in tema di San Valentino.  Era meglio quando si stava peggio: meglio il clima pecoreccio del natale con Vanzina che le insensate rivendicazioni dell’ultimo disperato minuto di gloria tra i rottami e i vuoti a perdere  di un sodalizio di cui, probabilmente, non percepiremo la mancanza.

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