
Stavolta ci troviamo di fronte a due agenti segreti, Tuck (Tom Hardy) e FDR (Chris Pine), amici fraterni che si fidano ciecamente l'un l'altro e svolgono sempre le loro rischiosissime missioni in coppia. Dopo un preambolo in cui li vediamo scontrarsi a Hong Kong con il terrorista Heinrich (Til Schweiger) – e in cui il tasso di bromance si taglia col coltello – torniamo in America, dove i due si invaghiscono della stessa donna, Lauren Scott (Reese Witherspoon) e iniziano una sfida a suon di telecamere nascoste, dapprima sportiva e poi sempre più sleale.

Naturalmente, come sempre, raddoppiare la quantità non vuol dire migliorare la qualità. Anzi. McG si conferma regista pulito ma mediocre, buono per girare qualche scena d'azione senza infamia e senza lode, ma assolutamente incapace di servire i tempi comici e di gestire il crescendo di colpi bassi con la giusta ironia. Risultato: si dovrebbe ridere tanto e invece non si ride mai. Tuttalpiù si sorride un paio di volte, ma sembra il classico caso di “Gettiamo il più possibile in pasto al pubblico e vediamo cosa rimane appiccicato”. La trama action è un pretesto dei più basilari, il cattivo di Til Schweiger, la cui missione è vendicare il fratello, appare cinque minuti e non ha spessore. E la morale finale è consolatoria e conservatrice, e stona in un film che vorrebbe propugnare ideali femministi quando ritrae la Witherspoon come una sorta di eroina che vendica il gentil sesso uscendo con due uomini contemporaneamente. A McG non consigliamo di cambiare lavoro e andare a zappare i campi, ma quantomeno di cominciare ad affidarsi a sceneggiatori migliori.
“Una spia non basta”, in uscita il 20 aprile, è distribuito in Italia da 20th Century Fox. Qui trovate il trailer italiano e qui una video-intervista a Tom Hardy.