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Tosca
"Tosca" di Benoit Jacquot è un film-opera, che fa riflettere sulle possibili innovazioni e adattamenti dell'opera lirica al cinema.
31.08.2001 - Autore: Jacopo Tomassini
\"Tosca\" di Benoit Jacquot, regista che aveva presentato l’anno passato,
proprio, a Venezia il suo \"Sade\" con Daniel Auteil, è un film-opera, che fa
riflettere sulle possibili innovazioni e adattamenti dell’opera lirica al
cinema. Gli attori, Angela Gheorghiu( Tosca) e Roberto Alagna(
Cavaradossi) sono cantanti lirici. Il produttore, che pare abbia convinto
Jacquot a fare questo film, è Daniel Toscan du Plantier un dei più grandi
sostenitori delle opere filmate. Il regista, non adatta la Tosca di Puccini
al cinema, ma trova un strana combinazione di messa in scena teatrale a
cui si aggiunge un forte virtuosismo cinematografico. La lirica e la sua
grande convenzione non vengono trasfigurate in un realismo che avrebbe
reso il tutto molto più banale e stridente.Il regista francese riesce a creare
una perfetta coincidenza tra l’opera cantata e il mezzo cinematografico.
Anche se è un po’ di tempo che assistiamo a tutte le possibili
combinazioni fra teatro e cinema, inteso come opere teatrali trasposte al
cinema, non è possibile paragonare quest’esperimento a nessuno altro.
All’inizio del film vediamo una sala di registrazione popolata di orchestra
e cantanti per poi entrare, guidati dalla musica, nella messa in scena
vera propria. La chiesa dove si svolge il primo atto è illuminata in modo
assolutamente teatrale. Gli attori entrano in scena dal buio e ne escono
come fossero delle oscure quinte di palcoscenico. Tosca è come
sempre la donna che si dimena fra due uomini e due ideali, il bene e il
male; è lei la passione che da il fuoco a tutta l’opera. Tutto il film scorre
su due binari: il primo è quello dell’opera lirica e il secondo quello della
realtà che vede gli attori impegnati nella registrazione in studio dell’opera.
Si prosegue con estrema unità riportando quasi integralmente tutta
l’opera. La sensazione che fa di questo film un esperimento riuscito è:
che non si pensa che sarebbe stato meglio vedere l’opera in teatro. Ma si
è consapevoli di aver visto qualcosa di diverso, che vive della propria
autonomia, in quanto non è definibile come opera filmata e neanche
come trasposizione cinematografica.