
5. “9 Settimane e ½” di Adrian Lyne
Joe Cocker deve accendere un cero ad Adrian Lyne per la botta di carriera ricevuta grazie a “9 settimane e ½”, e alla sequenza dello spogliarello accompagnata dalla sua hit “You Can Leave Your Hat On”. Mickey Rourke e Kim Basinger, all’apice della loro bellezza, parteciparono ad alcune scene ancora oggi inarrivabili in fatto di sensualità, in cui domina il vedo-non vedo più che l’atto sessuale esplicito. Una scelta felice che rende ancora più unica e fuori dal mondo la passione senza futuro tra John e Elizabeth.
La scena: dello spogliarello abbiamo già parlato, allora in questa sede vorremmo ricordare il cubetto di ghiaccio passato tra i capezzoli turgidi della Basinger. Fa ancora il suo signor effetto.

4. “Lucia y el sexo” di Julio Medem
Un intreccio complesso e oscuro per un “melodramma erotico-esistenziale” che racconta a mezzo di flashback non sempre coerenti (volutamente) la storia d’amore sofferta tra Lucia e lo scrittore Lorenzo, segnata da congressi carnali che il buon Julio Medem non ci risparmia per nulla. E meno male! Perché se il film non è poi così riuscito in sé, le scene di sesso sono abbondanti, super-sexy e super esplicite. In Italia si è beccato un bel VM18 a causa della ripresa in primo piano di una masturbazione. Paz Vega è bellissima e ringrazierete il regista per ogni singolo fotogramma in cui lei si mostrerà a voi senza veli!
La scena: Lucia e Lorenzo sperimentano ogni possibile fantasia tra le lenzuola. Un montaggio parallelo mostra i due mentre fanno l’amore e mentre, seduti al tavolino di un locale di Madrid, rivedono le foto scattate durante l’amplesso.

3. “Eyes Wide Shut” di Stanley Kubrick
Il gelo intellettuale e registico di Stanley Kubrick applicato a una storia di lascive passioni? Sembra un controsenso, ma proprio dal contrasto tra questi due elementi nasce “Eyes Wide Shut”, ultimo capolavoro del regista. Il film racconta del rapporto matrimoniale tra il medico Bill Harford e sua moglie Alice (Tom Cruise e Nicole Kidman) e di come la monotonia e l’eccessiva fiducia in una vita famigliare “normale” li portino quasi sull’orlo del baratro. Guardando le scene d’amore tra i due, lo spettatore non può non pensare quanto sia labile il confine tra la finzione e la realtà, considerando che all’epoca i due attori erano realmente sposati. La Kidman non lesina in nudi integrali, e spesso recita con una canotta semi-trasparente. Una gioia per gli occhi!
La scena: in una notte tra sogno e realtà, per vendicarsi di un “quasi tradimento” della moglie, Bill si introduce con l’inganno a una festa privata, dove gli invitati, tutti rigorosamente in maschera, si lasciano andare a un’orgia. La scena è così esplicita che in USA è stata censurata, per mezzo di silhouette che ricoprivano gli attori impegnati nelle sequenze più hard.

2. “Ultimo tango a Parigi” di Bernardo Bertolucci
Due sconosciuti, un appartamento a Parigi, niente nomi. Questa la premessa di “Ultimo tango a Parigi”, uno dei film di Bertolucci più massacrati dalla censura nostrana. Lo scandalo nacque a causa degli amplessi che puntellano la storia, accompagnati da copiosi nudi integrali della bella Maria Schneider e da una morale ambigua che riflette su quanto gli istinti sessuali facciano parte della natura umana e siano, dunque, una delle strade possibili per raggiungere la felicità. C’è da dire che il film è concettualmente più estremo di quanto non lo sia visivamente, ma nel 1972 cose del genere non si erano ancora viste.
La scena: “Passami il burro”, dice Marlon Brando alla sua giovane compagna. Lei ubbidisce, ignara dell’uso che lui ne vuole fare. Presto lo scopre, in una sequenza lunga, insistita, sgradevole e allo stesso tempo estremamente conturbante. Se il vostro DVD a un certo punto passerà al francese, non temete: non è difettoso, semplicemente in Italia la scena durava la metà.

1. “Basic Instinct” di Paul Verhoeven
Il vincitore della nostra classifica è immancabilmente il cult erotico di Paul Verhoeven. Sharon Stone è stata il sogno erotico di un’intera generazione, e quando accavallava le gambe, tutto il mondo si abbassava per vedere meglio. Anche in questo caso, come per “Lucia y el sexo”, a una trama piuttosto trascurabile – qui un mediocre “Whodunit” con colpo di scena finale disonestissimo – sopperisce l’alto tasso di sesso. E’ sorprendente vedere, oggi, quanto in là si fossero spinti in un film che, in fondo, resta pur sempre un patinato prodotto hollywoodiano. E fa sorridere pensare che, anni dopo, Michael Douglas avrebbe confessato di essere malato di sesso. Che venga da qui la sua passione?
La scena: la “scopata del secolo”, naturalmente. Dopo un corteggiamento lungo e sofferto, il detective Curran riesce finalmente a portarsi a letto la lasciva Catherine Tramell. Segue una cavalcata leggendaria, in equilibrio tra la vita e la morte.