
The Raven: Intervista esclusiva al regista James McTeigue
Il Poe di “The Raven” è stanco e sottotono. È interessante la scelta di piazzarlo in mezzo a un’indagine, braccato da un serial killer che usa le sue storie come modus operandi. Ma la trama diventa presto meccanica nel tentativo di giustificare la morte dello scrittore. Il film di James McTeigue gira a vuoto, copiando abbastanza da “From Hell”. Funziona meglio sulle atmosfere, con un’affascinante Budapest che “interpreta” la Baltimora di fine Ottocento. Poe, all’inizio depresso e alcolizzato, viene schiacciato in dieci minuti da una trama che lo trasforma in innamorato, pronto a fare la proposta alla sua bella interpretata da Alice Eve, colei che naturalmente qualche minuto dopo finisce tra le grinfie dell’assassino.

The Raven: Due clip in esclusiva!
Il grande problema del film è proprio l’essersi misurati con un’icona come Poe, per poi averlo tratteggiato sullo schermo come una macchietta. Il suo talento e la sua genialità vengono fuori in pochi e brevi momenti. Con un serial killer non troppo lontano dall’enigmista di “Saw”, “The Raven” non punta nemmeno sul whodunit, sebbene la rivelazione finale non sia poi così scontata. Rimane Brendan Gleeson che, come sempre, ce la mette tutta. Perfino in un piccolo ruolo.
"The Raven", in uscita il 23 marzo, è distribuito dalla Eagle Pictures.
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