NOTIZIE

Sunshine

Giunti alla terza collaborazione dopo "The Beach" e "28 Giorni dopo", lo sceneggiatore Alex Garland ed il regista Danny Boyle hanno deciso di cimentarsi con un genere "alto" come la fantascienza spaziale

Sunshine

18.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
 

Giunti alla terza collaborazione dopo "The Beach" (id., 1998) e "28 Giorni dopo" ("28 Days Later, 2002), lo sceneggiatore Alex Garland ed il regista Danny Boyle hanno deciso di cimentarsi con un genere "alto" come la fantascienza spaziale, resa eccellente da maestri come Stanley Kubrick, Ridley Scott e Andrei Tarkovski. Produzione britannica dal budget abbastanza contenuto - 40 milioni di dollari -, "Sunshine" dimostra fin dalle prime immagini di aver fatto propria la lezione estetica degli autori appena citati, riproponendone un aggiornamento che ne esalta il lato visivo. Boyle realizza infatti un'opera dall'estetica preziosa, capace di affascinare con la forza delle immagini.   

   

Molto affascinante nella confezione, “Sunshine” perde tanto del suo impatto perché sorretto da una storia già vista, e troppo meccanica nella suo scorrimento verso la fine. Boyle si dimostra comunque un regista di sicuro talento, molto abile nel riproporre al pubblico un tipo di cinema intelligente e raffinato. Anche se imperfetto, questo lungometraggio dimostra come si possa ancora fare cinema di fantascienza senza ricorrere per forza agli effetti speciali gratuiti: un cinema di sensazioni, dove la bellezza ed il tempo della visione contano più della facile e gratuita momentaneità dell’emozione preconfezionata.


FILM E PERSONE