Stasera, in seconda serata La Effe propone un cult della commedia rock, Quasi famosi di Cameron Crowe. Ecco perché riscoprirlo vi farà bene al cuore.
Il film. Nel 1973, il quindicenne William Miller (Patrick Fugit), spronato da un incontro con il guru del giornalismo rock Lester Bangs (il compianto Philip Seymour Hoffman), parte in tour con la band Stillwater, un gruppo di buone speranze che però non ha ancora raggiunto la vera fama. William dovrà raccontarne l'ascesa in un articolo per Rolling Stone, ma finirà per fare l'unica cosa che avrebbe dovuto evitare: diventare amico del gruppo.
Dietro le quinte. Prima di fare il regista, Cameron Crowe era un giornalista specializzato in musica rock, e come William Miller aveva iniziato giovanissimo a scrivere per i magazine Creem e Rolling Stone. Il film è dunque fortemente autobiografico: Crowe andò in tour con band come Led Zeppelin e Lynyrd Skynyrd, e gli Stillwater sono un concentrato dei vezzi di tutti i gruppi da lui conosciuti. Gli Zeppelin, in particolare, concessero a Crowe l'uso di alcuni loro brani nel film (così come fatto nella sua commedia cult Fuori di testa) dopo aver assistito a una proiezione privata e aver dato la loro “benedizione” a Quasi famosi.
Perché vederlo. Perché è scritto e diretto da uno che il rock anni '70 lo ha vissuto in prima persona, è ricco di scene esilaranti e percorso da un ritmo elettrizzante che condensa perfettamente l'atmosfera irripetibile di quei grandissimi anni in cui il rock raggiunse il suo apice artistico. Quasi famosi è, oltretutto, stracolmo di aneddoti derivati da episodi realmente vissuti da Crowe – come l'incidente aereo quasi fatale che gli capitò in tour con i The Who.
La scena da antologia. Russell Hammond (Billy Crudup), chitarrista degli Stillwater, è a una festa in preda all'acido quando decide di buttarsi dal tetto di un capanno, sotto gli occhi terrorizzati di William. Ma non prima di aver gridato a tutti “Sono un dio dorato!”, una frase attribuita a Robert Plant dei Led Zeppelin.
I premi. Un meritatissimo Oscar alla miglior sceneggiatura e due Golden Globe – miglior commedia e migliore attrice non protagonista (Kate Hudson).
Dove e quando. Stasera alle 23 su La Effe, canale 139 di Sky.
Il film. Nel 1973, il quindicenne William Miller (Patrick Fugit), spronato da un incontro con il guru del giornalismo rock Lester Bangs (il compianto Philip Seymour Hoffman), parte in tour con la band Stillwater, un gruppo di buone speranze che però non ha ancora raggiunto la vera fama. William dovrà raccontarne l'ascesa in un articolo per Rolling Stone, ma finirà per fare l'unica cosa che avrebbe dovuto evitare: diventare amico del gruppo.
Dietro le quinte. Prima di fare il regista, Cameron Crowe era un giornalista specializzato in musica rock, e come William Miller aveva iniziato giovanissimo a scrivere per i magazine Creem e Rolling Stone. Il film è dunque fortemente autobiografico: Crowe andò in tour con band come Led Zeppelin e Lynyrd Skynyrd, e gli Stillwater sono un concentrato dei vezzi di tutti i gruppi da lui conosciuti. Gli Zeppelin, in particolare, concessero a Crowe l'uso di alcuni loro brani nel film (così come fatto nella sua commedia cult Fuori di testa) dopo aver assistito a una proiezione privata e aver dato la loro “benedizione” a Quasi famosi.
Perché vederlo. Perché è scritto e diretto da uno che il rock anni '70 lo ha vissuto in prima persona, è ricco di scene esilaranti e percorso da un ritmo elettrizzante che condensa perfettamente l'atmosfera irripetibile di quei grandissimi anni in cui il rock raggiunse il suo apice artistico. Quasi famosi è, oltretutto, stracolmo di aneddoti derivati da episodi realmente vissuti da Crowe – come l'incidente aereo quasi fatale che gli capitò in tour con i The Who.
La scena da antologia. Russell Hammond (Billy Crudup), chitarrista degli Stillwater, è a una festa in preda all'acido quando decide di buttarsi dal tetto di un capanno, sotto gli occhi terrorizzati di William. Ma non prima di aver gridato a tutti “Sono un dio dorato!”, una frase attribuita a Robert Plant dei Led Zeppelin.
I premi. Un meritatissimo Oscar alla miglior sceneggiatura e due Golden Globe – miglior commedia e migliore attrice non protagonista (Kate Hudson).
Dove e quando. Stasera alle 23 su La Effe, canale 139 di Sky.
