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Stanley Tucci più cattivo dei giganti

Intervista esclusiva all'attore

Il cacciatore di giganti - Stanley Tucci

30.03.2013 - Autore: Pierpaolo Festa e Leonardo Godano
Sono ormai trenta anni che Stanley Tucci lavora nel cinema e una cosa è certa: tutte le volte che lo abbiamo visto in scena lui è sempre riuscito a non farsi dimenticare. Negli ultimi dieci anni lo ricordiamo frizzante ballerino in Shall We Dance, nemesi di Tom Hanks in The Terminal, serial killer in Amabili resti (per cui ha ottenuto una nomination all'Oscar). I suoi esordi risalgono al 1985 quando fece una comparsata nella serie Miami Vice e nel film con Madonna Who's That Girl nel quale aveva solo una battuta.

Lo incontriamo poco fuori Londra sul set de Il cacciatore di giganti, la mega-produzione Warner Bros. incentrata sulla fiaba di Jack e la pianta di fagiolo. Un film avventuroso pieno di effetti speciali, ma anche una storia d'amore dove Tucci ha il ruolo del terzo incomodo, il malefico Roderick. “il vero cattivo del film - come lo stesso attore ci rivela - Il signore che vuole sposare la giovanissima principessa in modo da diventare l'erede al trono. Lei, però, lo evita e per questo fugge. A quel punto il mio personaggio passa al piano B: la sua missione è quella di riportare i giganti sulla Terra e prendere il controllo del mondo”.

Stanley cosa ti piaceva di questo progetto prima di accettarlo?

L'idea di poter diventare il personaggio di una fiaba. Una storia decisamente divertente ma anche in grado di diventare oscura. Lo vedrete nella parte finale del film assistendo a una battaglia epica tra giganti e umani. E ci saranno dei morti. Quindi questo film sa decisamente essere dark. In America comunque la censura lo marchia con il PG-13, ovvero divieto ai minori non accompagnati: in altre parole possiamo uccidere, ma è vietato dire le parolacce!

Qualche anno fa hai fatto Amabili resti e adesso arrivi con Il cacciatore di giganti. Ti piace proprio interpretare il ruolo del cattivo?
Non è che li cerco io. In realtà non fa alcuna differenza per me. Quello che mi piace è fare cose diverse, a patto che i miei personaggi siano sempre credibili.

Dunque interpreti un lord inglese minaccioso. Un po' come Alan Rickman nei panni di Python in Harry Potter...
(ride) Io però sono veramente cattivo. E' buffo, ho conosciuto Alan recentemente sul set di Gambit, dove abbiamo recitato insieme. Ho portato i miei figli con me, perché anche loro sono Potteriani D.O.C. Alan ha ripreso un paio di battute di Severus e li ha fatti impazzire dall'emozione. Poi mi ha chiamato dietro le quinte e ha detto: “Se solo avessi avuto la mia parrucca, sarei stato perfetto!”.  

Il tuo personaggio è uno stratega, un genio del male. Eppure è pronto a combattere con le sue mani pur di ottenere quel che vuole...
Esatto. Ho una scena con Ewan McGregor in cui iniziamo un duello con le armi per poi finire a pugni. E' una rissa piena di colpi bassi. Vince lui ovviamente, però mi sono divertito a girare quella sequenza, anche perché con Ewan ci conosciamo da quindici anni, da quando abbiamo interpretato insieme Una vita esagerata.  

Hai interpretato tanti film, ma Il cacciatore di giganti è il tuo primo in 3D. Come ti sei trovato sul set?
Penso che sia difficile girare in 3D: non è una cosa piacevole. Ci vuole tantissimo tempo e gli sforzi sono immensi. Perciò non credete a quelli che vi dicono che è bellissimo girare in 3D. Di sicuro il risultato è valido, ma è duro lavoro.

Il cacciatore di giganti è distribuito da Warner Bros.

 

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