Dopo gli sfavillanti due capitoli
delle avventure dell’Uomo Ragno riproporre al pubblico un film in grado di
sorprendere ancora era impresa decisamente ardua: si è deciso allora di puntare
sempre più in alto, aumentando sia il budget della produzione – si parla di 258
milioni di dollari, il più alto di sempre per una pellicola hollywoodiana – che
il numero degli antagonisti contro cui il supereroe deve confrontarsi.
Dopo
infatti il Green Goblin e Doctor Octopus, in “Spider-Man 3” Peter Parker (Tobey
Maguire) è costretto suo malgrado a fronteggiare la minaccia del suo amico
Harry Osborn (James Franco), che deciso a vendicare il padre Norman (Willem
Dafoe) ne ha resuscitato le spoglie del perfido folletto verde. Oltre al Goblin
ecco anche il potente Sandman (Thomas Haden Church) e soprattutto la creatura
aliena Venom, simbionte capace di impossessarsi di ospiti umani ed alterarne la
natura, fino a farla diventare più violenta e vendicativa: sarà proprio la
battaglia con quest’ultimo a scatenare il lato oscuro di Spider-Man.
Ebbene, con la moltiplicazione di
personaggi, storie ed effetti speciali si è purtroppo ottenuto l’effetto
contrario: la prima a risentire di tutto ciò e proprio la sceneggiatura scritta
a quattro mani dal fido Alvin Sargent – premio Oscar già autore del secondo
episodio – e da Alvin Raimi: il dover stare dietro alla vicenda di tutti i
personaggi in scena, ed allo steso tempo costruire una piattaforma narrativa in
grado di sostenere le numerose scene d’azione, ha prodotto uno script molto
farraginoso, che soprattutto nella prima parte non incide mai e si perde in
un’inutile prolissità. Anche quello che secondo noi avrebbe dovuto essere lo
scheletro portante della trama, il confronto dell’eroe con il suo lato malefico,
si perde in alcuni momenti che accennano alla questione invece che sviscerarla
in tutte le sue potenzialità. Tre “cattivi” da rendere interessanti sono
davvero troppi, ed alla fine quello che ne esce meglio è senza dubbio Sandman,
anche in virtù del fatto che la scena più bella del film è dedicata a lui, ed è
quella della sua “resurrezione” dalla polvere. Per il resto, tutti gli altri
ruoli sono delineati con un’evidente approssimazione, stritolati dalla
necessità di essere il più possibile “politically correct” e graditi al grande
pubblico: si sa, Spider-Man non è Batman…
Insomma, il terzo ed attesissimo capitolo della saga dell’Uomo Ragno è
stata una mezza delusione: la spettacolarità rocambolesca della confezione non
è riuscita a nasconder del tutto la mancanza di un impianto narrativo “forte” e
soprattutto una certa stanchezza nella regia e nel cast. Non a caso, per il
quarto episodio si prevedono importanti cambiamenti, fino ad ora smentiti ma
con decisamente poca convinzione…


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Spiderman III
Esce in 900 sale italiane il film più costoso (258 milioni di dollari) della storia del cinema. Questa volta Spiderman dovrà vedersela contro tre cattivi e con il suo lato oscuro

01.06.2007 - Autore: Adriano Ercolani