
“Ho scelto questo film perché avevo bisogno di un lavoro! – scherza il regista - E allo stesso tempo volevo allontanarmi dai film che ho fatto finora. Quello che volevo era mantenere uno spirito inglese in questa storia, affidandomi, però, ai muscoli americani... e al loro grande portafoglio!”.
Come mai hai avuto l’idea di riportare sugli schermi proprio Sherlock Holmes?
Sono 120 anni che si parla di Sherlock Holmes, deve esserci una ragione no? Si tratta di una rivisitazione che gronda freschezza. Quello che volevamo fare era spolverare il personaggio e allo stesso tempo mantenere l'autenticità che ha nei libri di Arthur Conan Doyle. Questa è una versione autentica delle storie di Doyle non contaminata da quello che si è visto per tanto tempo al cinema e in Tv.
Cosa ci puoi dire del rumor secondo il quale non soddisfatto del risultato finale del film, sei tornato a girare nuove scene?
Sì, sono tornato a girare ma non perché non ero soddisfatto. La verità è che mi tengo sempre una settimana a disposizione per girare alcune scene mancanti e qualche dettaglio in più. L’ho sempre fatto e l’ho fatto anche questa volta.

Come sei riuscito a trovare il tono per raccontare questa grande storia avventurosa?
Non volevo farlo né troppo duro né troppo dark. Alla fine quello di Conan Doyle è un eroe intelligente e accessibile a qualunque tipo di pubblico. Mi piaceva il fatto che Sherlock è unico, non c'è nessuno come lui. Beneficia del suo talento, ma rispecchia anche il fatto che ogni genio ha il suo lato oscuro e può diventare vittima della sua mente.
Parliamo un momento di Watson: come mai per una volta non lo vediamo rappresentato come un tipo goffo e maldestro? Perché avete pensato a Jude Law?
Volevo un Watson di bell'aspetto. Lui è un eroe di guerra che mettiamo allo stesso livello di Holmes, perché i due si completano. Non è più lo stupidotto che si vedeva nei film inglesi degli anni '40. Tra loro c'è humour, gelosia ma anche una vera amicizia.

Infine, come mai hai scelto un attore americano per un ruolo iconico inglese?
Penso che Robert Downey Jr. sia perfetto per Holmes. E' americano ma ha riprodotto l'accento inglese senza difetti. In un certo senso, come Holmes, anche Robert è un genio. E' davvero intelligente e astuto e riesce ad interpretare il ruolo senza calcare troppo la mano. La sua prova anzi è molto naturale.
Dopo Sherlock Holmes tornerai ai film britannici più indipendenti oppure ormai Hollywood è riuscita a rapirti?
Non so rispondere a questa domanda. Quello che a me interessa è fare i film che voglio fare. La cosa interessante è che abbiamo discusso molto con lo Studio e abbiamo costruito un rapporto funzionale. Si parla di franchise per "Sherlock Holmes" ma, per adesso, quello che speriamo è che il pubblico s'innamori di questa versione così potremo tornare a raccontare nuove storie.
Vi ricordiamo che “Sherlock Holmes” sarà distribuito dalla Warner Bros. a partire dal 25 dicembre.
Per saperne di più
Leggete la nostra recensione di Sherlock Holmes