L'assassinio del giornalista saudita Jamal Khashoggi resta un caso scottante, che continua a occupare le cronache dall'inizio di ottobre. E promette di continuare a farlo ancora a lungo, anche grazie all'interessamento di un grande attore e regista come Sean Penn. Da diverse fonti, infatti, arriva la notizia secondo la quale il filmmaker due volte premio Oscar starebbe lavorando - proprio in Turchia (dove l'omicidio ha avuto luogo) - a un documentario sull'argomento.
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Dopo l'immancabile Al Jazeera, la notizia della presenza di Penn e di una ristrettissima troupe, impegnati nelle riprese del film davanti al Consolato dell'Arabia Saudita di Istanbul, ha iniziato a diffondersi grazie anche ai tweet di alcune agenzie di stampa locali. Per esempio l'Anadolu Agency di Ankara ("#SeanPenn in Istanbul to film #Khashoggi documentary") e la EHA News ("#US actor Sean Penn landed in #Istanbul for documentary about #Khashoggi murder. Famous actor Sean Penn, who will shoot a documentary about the murder of #Saudi journalist #JamalKhashoggi, arrived in front of the Saudi consulate to shoot certain scenes there").
Lo scrittore era sempre stato molto critico verso il principe ereditario arabo Mohammad bin Salman e verso il re Salman, contestando l'intervento saudita in Yemen: posizioni che lo avevano spinto ad auto esiliarsi verso la fine del 2017, e che probabilmente ne hanno decretato la fine, almeno stando alle ipotesi dell'Intelligence statunitense convinta che sia stato lo stesso sovrano a ordinarne l'eliminazione. Avvenuta nel Consolato suddetto, dove l'intellettuale si era recato per richiedere una licenza di matrimonio e dove sarebbe stato trattenuto, torturato e ucciso.
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Questi accadimenti, come anche le successive reazioni della corona saudita - che inizialmente prese le distanze dal gesto, appoggiato dal Presidente Trump, salvo poi ammettere l'omicidio sul quale aveva promesso di investigare - sarebbero al centro del nuovo documentario di Sean Penn, non nuovo a questo tipo di operazioni, come dimostrato nel The Human Experiment del 2013 (sulla diffusione di elementi chimici potenzialmente nocivi nei prodotti che usiamo ogni giorno). Al momento non si registrano conferme o smentite ufficiali da parte dell'artista o dei suoi rappresentati, interpellati dalla rivista Deadline.
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