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Ricordando Vincent Price

Ricordando Vincent Price

vincent price

14.04.2003 - Autore: Alessandra Galassi
Nel corso della sua vita, Vincent Leonard Price, che il 27 maggio avrebbe compiuto 90 anni, ha interpretato più di 100 film. Alcuni buoni, altri meno buoni, altri ancora grandiosi. Ma in ognuno Price ha dato il meglio di se stesso, come uomo e come attore. E' stato autore, critico d'arte, personalità radiofonica e lavorò molto anche in televisione. Un personaggio completo, che, nato nel profondo Sud americano (Missouri), si interessa ben presto alla cultura inglese, visti i frequenti viaggi che, per lavoro, portarono i padre, e quindi tutta la famiglia, svariate volte in Europa. Si laurea a Yale, ma si specializza a Oxford in Storia dell'Arte. E' a Londra che si cimenta nelle prime performances teatrali. Nel 1938 esordisce nel cinema, in "Servizio di lusso" (Service de Luxe), di Rowland J. Lee. L'anno seguente è a fianco di Bette Davis nella pellicola di Michael Curtiz "Il conte di Essex" (The Private Lives of Elisabeth and Essex). All'inizio della sua carriera l'aspetto longilineo e la dolcezza del tono della sua voce fanno si che gli vengano affidati sempre ruoli romantici. Ma ben presto le cose cambiano, e il suo ruolo diventa quello del cattivo. Ma non subito del tutto; la trasformazione avviene passando attraverso pellicole come "La baia di Hudson" (Hudson's Bay, 1941), di Irvin Pichel, "Bernadette" (The Song of Bernadette, 1943), di Henry King, "Vertigine" (Laura, 1944), di Otto Preminger. Con l'interpretazione del Cardinale Richelieu ne "I tre moschettieri" (The Three Musketeers, 1948), di George Sidney, Price è orami diventato un personaggio perfido e negativo. Difatti si aprono per lui le porte del cinema d'orrore, quello che poi lo contraddistinguerà nei ricordi del pubblico medio. Il primo film del genere è "La maschera di cera" (House of Wax, 1953), di André De Toth, remake di quello omonimo di Curtiz (del 1933). L'anno seguente è la volta de "Il mostro delle nebbie" (The Bad Magician), di John Brahm, cui seguono "L'esperimento del dottor K." (The Fly, 1958), di Kurt Neumann , e "I vivi e I morti" (The Fall of the House of Usher, 1960), di Roger Corman, per il quale Price prosegue una serie di film tratti sempre dallo scrittore americano Edgar Allan Poe. Tra i titoli: "Il pozzo e il pendolo" (The Pit and the Pedìndulum, 1961), "I maghi del terrore" (The Raven, 1963), "La tomba di Ligia" (The Tomb of Ligia, 1964). Passato sotto la regia di Robert Fuest, lo vediamo protagonista, nel 1971, de "L'abominevole Dr. Phibes" (The Abominable Doctor Phibes), che avrà un seguito l'anno seguente; sotto la direzione di Daniel Mann, invece, gira nel 1975 "Viaggio nella paura" (Journey into Fear). Mentre si cimenta nella scrittura di libri d'arte e di cucina, nel 1983 interpreta "La casa dalle ombre lunghe" (The House of the Long Shadows), di Peter Walker. Pur essendo maggiormente conosciuto come interprete di film gialli e d'orrore, Price ha preso parte a pellicole diverse, come ad esempio quella di Fritz Lang "Quando la città dorme" (While the City Sleeps, 1956), come "L'inferno li accusa" (The Story of Mankind, 1957), diretto da Irving Allen, o come "Oscar insanguinato" (Theatre of Blood, 1972), di Douglas Hickox. Una delle sue ultime apparizioni, che risale al 1987, lo vede ancora una volta accanto a Bette Davis, in "Le balene d'agosto" (The Whales of August, 1987), diretto da Lindsay Anderson. La sua carriera di strepitoso attore si conclude tre anni prima della morte, con una significativa e commovente apparizione nel fiabesco film di Tim Burton "Edward mani di forbice" (Edward Scissorhands, 1990), lo stesso regista che nel 1995 gli dedica un omaggio con il documentario "Conversations with Vincent". Vincent Price è stato un uomo completo, marito di tre attrici, protagonista di un centinaio di pellicole, di duemila programmi TV, di altrettante trasmissioni radiofoniche, oltre che scrittore di libri d'arte, di volumi di cucina e di un'autobiografia ("I like what I know"). Un uomo pieno di vita e di cultura, che ha saputo dare il massimo in ogni esperienza della sua vita. E a noi piace ricordarlo così, con quel sopracciglio un po' aggrottato, con i capelli bianchi, qualche ruga sul volto e tanta dolcezza nel suo sguardo. Buona compleanno, Vincent Price.
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