
Dopo un'ora e quaranta di fughe, inseguimenti in corridoi bui, catene e mostri dal design più bizzarro possibile – tanto esagerato nella ricerca del cool da lasciare infine indifferenti – posso dire che no, il film non è assolutamente comprensibile a chi non ha visto il primo capitolo e a chi non ha per lo meno un'infarinatura del videogioco. Non avendo nemmeno questa, ahimé, ho seguito con fatica quello che si dipanava sullo schermo davanti a me.
Sequel diretto del primo episodio, Silent Hill: Revelation 3D riprende qualche anno dopo la storia di Harry/Christopher (Sean Bean) e di sua figlia Heather/Sharon (Adelaide Clemens). Da tempo i due sono in fuga dalle autorità, ma qualcosa sta attirando Heather a Silent Hill. Quando Christopher viene rapito dalla misteriosa setta che domina la cittadina, Heather corre in suo aiuto insieme a Vincent (Kit Harington de Il trono di spade).
Il problema principale del film è che vuole vincere facile: la premessa è che c'è una città maledetta in cui può succedere qualsiasi cosa, e si possono incontrare tutti i mostri più pazzerelli. Grazie tante, così sono buoni tutti.

Scrive e dirige Michael J. Bassett, autore di Solomon Kane che ha preso le redini della serie dopo Christophe Gans. Era meglio affidare la sceneggiatura a qualcun altro e forse anche la regia, perché i personaggi sono fiacchi e poco interessanti e la messa in scena pare rubata a un video di Marilyn Manson fuori tempo massimo. Dritto nel dimenticatoio.
Silent Hill: Revelation 3D, in uscita il 31 ottobre, è distribuito in Italia da Moviemax.