Il nuovo Ghostbusters sta arrivando. E approderà nelle sale il prossimo 28 luglio, con alcune intense rivoluzioni che abbiamo avuto modo di vedere già dal trailer ufficiale. Sappiamo per esempio che sono donne e non uomini i protagonisti del reboot del film del 1984 girato dal regista Paul Feig. L’autore di pellicole al femminile di successo come Le amiche della sposa, Corpi da reato e Spy, è arrivato a Roma per l’anteprima stampa del film e si è di conseguenza prestato ad un colloquio con i giornalisti presenti. Ecco i segreti della pellicola che ha nel proprio cast le attrici Kristen Wiig, Melissa McCarthy, Kate McKinnon, Leslie Jones insieme all’attore Chris Hemsworth.
Come mai ha deciso di fare un reboot?
Volevo sostanzialmente raccontare una storia di nerd e outsider che credono in qualcosa che nessun altro vede. Mi piace l’idea di queste persone che tutti credono pazze. Oltre a raccontare l’aspetto tecnologico di queste armi che usano per i fantasmi. Da dove vengono, come funzionano. Era il cuore della storia. E la cosa che mi piaceva raccontare nel modo più efficiente.
La prima volta che ha visto Ghostbusters cosa è successo?
Ero lì la sera che uscì nelle sale. Studiavo alla scuola di cinema a quei tempi. Avevo visto solo il trailer, e non essendoci internet non sapevo null’altro sul film. L’idea geniale era che fosse una commedia con effetti speciali. Se potessi nella mia carriera fare un film così sarei davvero felice.
Come spiega l’attenzione per il film nei confronti di geek e nerd?
Io racconto le storie che sono in grado raccontare. Questa è una storia di persone che vengono continuamente sottovalutate dalle persone che sono loro intorno. Mi piacciono le storie degli outsider. Queste persone nonostante vadano in giro a salvare New York vengono chiamate pazze e fuori di testa. Mi piaceva anche l’idea dell’amicizia, di credere in qualcosa, di due personaggi dove una continua a credere nonostante la definiscano pazza e l’altra che è invece più stanca. Il girato finale era di tre ore e mezza.
Dan Aykroyd stava provando da anni a fare un nuovo film. Qui è prodouttore esecutivo. Com’è nato questo progetto?
Dan Aykroyd è stato il mio eroe comico da sempre. Sapevo di questo progetto che non riusciva a realizzare. Quando poi Ivan Reitman mi ha proposto la regia, dicendomi che Dan sarebbe stato produttore esecutivo, sono stato entusiasta da subito. Gli ho chiesto moltissimi suggerimenti e devo dire che è stato un grande sostegno in tutto il film. Ha seguito delle proiezioni di prova ed è davvero di aiuto.
Cosa le piace del fatto di lavorare con le donne? C’è un umorismo diverso rispetto a quello maschile?
A me piace moltissimo lavorare con le donne divertenti. Ce ne sono tantissime in giro e non hanno avuto troppe opportunità. Sono spesso nelle commedie a disposizione esclusiva degli uomini. Sono o persone cattive oppure eccessive. Non fanno ridere. L’idea era quella di fare una commedia al femminile che è per tutti, non solo per donne. Le persone divertenti lo sono a prescindere dal sesso. Le commedie al maschile sono più aggressive e non rispondono al mio modo di lavorare.
Il terrorismo è il nuovo fantasma contro il quale combattere?
Mi affascina la scienza e l’idea che un essere umano solo possa sfruttare la scienza per fare del male. É una cosa spaventosa che volevo approfondire.
Come ha lavorato sui cameo di Bill Murray e Sigourney Weaver?
É stata un’idea della co-sceneggiatrice Katie Dippold coinvolgere gli attori del primo film. Bill non voleva fare nulla all’inizio. Ma il ruolo dello scettico gli è piaciuto molto. Comunque non ha accettato. É noto per essere difficile. Sigourney invece è stata coinvolta ed entusiasta sin dal primo giorno. Avevamo inizialmente previsto un ruolo diverso, ma non sembrava abbastanza sostanzioso e l’abbiamo cambiato.
Quanto dei caratteri delle protagoniste è già presente in sceneggiatura e quanto è stato deciso con le attrici?
In fase di sceneggiatura non pensavamo a nessuno. Avevamo pensato a quattro personalità molto diverse e al servizio del film. Dopo ci è venuto in mente qualche nome. Io pensavo molto a Melissa per questo ruolo. Per lei avevo i mente la parte che è stata poi di Leslie. Io tendo a scrivere il film e i personaggi; dopo il casting essi vendono riadattati a seconda dei ruoli, o a seconda della voce degli attori, o di quello che essi voglio esprimere.
Il primo trailer del film non è stato accolto benissimo su YouTube, come se lo spiega?
Nei confronti del primo trailer c’è stata una campagna ben organizzata da coloro a cui non piaceva il film, e quindi hanno spinto vero l’alto il numero di dislike. Questo non significa che non ci siano state persone che non abbiano gradito il trailer. Ma un numero elevato di dislike non è dovuto al gusto delle persone. Abbiamo fatto vedere i trailer nelle varie sale cinematografiche. E la risposta del pubblico in generale è stata positiva. Io tendo a vedere il bicchiere mezzo pieno. I dislike ci sono stati, ma anche il numero dei like è stato molto alto.
Ci sono tante donne che fanno commedia, non si rischia di finire nel cliché?
Non credo sia un pericolo vedere tante eroine al femminile al cinema. Non c’è poi questa grande presenza a Hollywood. I ruoli da protagonista e che siano di qualità sono molto pochi. Si deve puntare alla parità. C’è un grosso squilibrio.
Cosa pensa dei fan movie? Per Ghostbusters il fenomeno è stato molto attivo negli ultimi anni.
La Ghost Corps di Ivan Reitman ha molto ha cuore il fenomeno. E secondo me i fan sono stati eccezionali. Li ho contattati dopo essere stato coinvolto con il progetto e il rapporto è stato sempre positivo. L’amore per Ghostbusters è altissimo. Sia per il film, sia per l’idea di farlo girare in molti modi. É un grosso sostegno ed è ovvio che ci siano delle persone alle quali Ghostbusters non piace come idea. Ma non ho sperimentato questa negatività dai fan. Al massimo da Internet in generale.