Novantacinque anni, di cui sessanta di carriera tra cinema e televisione: se ne va Ernest Borgnine, lasciando un grande vuoto ma anche una grande memoria. Figlio di immigrati italiani – il padre era di Alessandria, la madre di Carpi – Ermes Effron Borgnino, questo il suo vero nome, ha esordito al cinema negli anni Cinquanta e ha vinto il suo primo e unico Oscar grazie al film Marty – Vita di un timido (1955).
Da allora è apparso in classici come Da qui all'eternità, Il mucchio selvaggio e Quella sporca dozzina, ma anche Barabba, L'avventura del Poseidon, 1997: Fuga da New York, Gattaca, 11 Settembre 2001 e il recente Red. In TV ha partecipato, tra gli altri, a La casa nella prateria, Love Boat, Gli ultimi giorni di Pompei, La signora in giallo e, come doppiatore, a Spongebob Squarepants.
Un grande caratterista, uno di quegli attori visti un miliardo di volte anche in ruoli minori, ma capace di lasciare il segno come pochi altri, grazie alla sua indiscutibile classe di altri tempi. Gli sopravvive la moglie Tova Traesnaes, con la quale era sposato dal 1973, e numerosi figli e nipoti avuti da Tova e da altre mogli. Con lui, se ne va un altro pezzo di una Hollywood che non tornerà più.


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È morto Ernest Borgnine
L'attore ha recitato in classici come Da qui all'eternità e Il mucchio selvaggio

09.07.2012 - Autore: Marco Triolo