Nato il 15 settembre 1925 a Vigarano Mainarda, in provincia di Ferrara, Rambaldi rappresentava quel cinema italiano che non mancava mai di distinguersi a livello internazionale. Vincitore di tre Oscar (per E.T., Alien e uno speciale per il remake di King Kong anni Settanta), Rambaldi odiava il digitale, di cui diceva: “Si è persa la magia, come quando un prestigiatore rivela i suoi trucchi ai presenti. Adesso tutti i ragazzi possono creare i propri effetti speciali con il computer di casa”. Nella sua carriera ha lavorato anche, tra gli altri, a Dune di David Lynch e Profondo rosso di Dario Argento.

Celebri due episodi di cronaca che lo videro tra i protagonisti: nel 1971, il magistrato che si occupava dell'istruttoria sulla morte di Giuseppe Pinelli gli chiese di creare un manichino per ricostruire la modalità della caduta del corpo. L'anno seguente, fu chiamato in tribunale per aver realizzato gli effetti speciali di Una lucertola con la pelle di donna di Lucio Fulci, citato per maltrattamento di animali. In una scena del film, infatti, si vede una vivisezione canina, e Rambaldi dovette provare che si trattava di un trucco. Quello che si dice un vero mago.