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Momo alla conquista del tempo

Sbarcano in anteprima a Venezia i primi 18 minuti di "Momo alla conquista del tempo", ultima fatica del regista Enzo D'Alò, che rinnova la consuetudine di fare assaggiare ai cinefili del Lido un'anteprima dei suoi film.

Enzo D'alo

19.05.2009 - Autore: Francesca Fornario
Il film nasce da uno struggente romanzo scritto per ragazzi, ma che appassiona anche gli adulti: Momo di Michael Ende. In Italia è unopera che ha avuto una diffusione sotterranea mentre in Germania è un cult assoluto, come da noi Pinocchio. Per questo, quando il regista Enzo DAlo ha pensato di realizzarne un film di animazione, non è stato troppo sorpreso di scoprire che la Taurus Film, già distributore de La freccia Azzurra, ne aveva già acquistato i diritti. Così, quattro anni fa, è partita la coproduzione italo-tedesca di Momo alla conquista del tempo, atteso in sala a dicembre.   Per riuscire a trasportare al meglio questo racconto il primo passo, il più importante, è quello di sempre. Enzo DAlo chiama il suo amico Umberto Marino, un sodalizio collaudato dopo La gabbianella e il gatto e La freccia azzurra, e insieme passano sei mesi intorno a un tavolo a scrivere la sceneggiatura. Perché come dice il regista: senza una buona storia non avrai successo, nemmeno con i disegni migliori. La coproduzione, basata sullidea di coniugare lestro italiano con lefficienza tedesca, ha funzionato alla perfezione. In Italia si è lavorato sotto il profilo artistico, dalla sceneggiatura alla caratterizzazione dei personaggi - nati a Milano dalla squadra della Gabbianella e poi colorati in Canada - al montaggio, quello della brava Simona Paggi, candidata alloscar per La vita e bella. In Germania, famosa per la sua abilità organizzativa, sotto quello produttivo. Limpostazione rigorosa del regista si vede nelle scelte coraggiose, come quella di affidare il doppiaggio di Momo a una vera bambina di otto anni, brava e molto simpatica, invece che ripiegare comè consuetudine su un doppiatore adulto che imita la voce dei bambini (vi siete mai chiesti perché la voce di certi personaggi dei cartoni ricorda vagamente quella di Leonardo di Caprio?). Al fianco della giovane debuttante, voci autorevoli come quella di Giancarlo Giannini, Diego Abatantuono e Sergio Rubini. Che DAlò sia coraggioso lo ha anche dimostrato la sua scelta di non piegarsi a certe logiche del mercato preferendo addirittura uscire dalla società che lui stesso aveva fondato (La lanterna magica), finita nelle mani della Medusa, e ripartire quasi da zero. Altro marchio di fabbrica, anzi di bottega, è quello di affidare la colonna sonora ad autorevoli artisti italiani. Prima è stato il poetico Samuele Bersani; adesso, per Momo, grintosa Gianna Nannini, accompagnata da musicisti deccezione. La canzone Aria è scritta a quattro mani con Francesco Sartori, che firma anche il brano Bambina magica. La produzione italiana è Cecchi Gori e adesso che la casa di produzione naviga in pessime acque vale la pena spezzare una lancia a favore di Vittorio, che aveva già anticipato la bellezza di un miliardo e ottocento milioni per affidare a DAlò un impresa straordinaria: La tempesta di Shakespeare con disegni di Moebius, che speriamo di vedere realizzata al più presto. Esattamente come laltro progetto in cantiere, quello di Pinocchio disegnato da Lorenzo Mattotti, unartista che in Italia si conosce appena ma che allestero si contendono. Un trailer di Pinocchio è stato proiettato a Milano durante una personale di Mattotti. Quelli che lo hanno visto sono adesso definitivamente convinti che un cartone animato possa essere unautentica opera darte.    
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