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Mel Gibson
Uno dei pochi divi con la testa sulle spalle

12.04.2007 - Autore: Claudia Panichi
Mel Gibson: un uomo che, oltre ad affermarsi come pochi nel panorama cinematografico internazionale, è riuscito, nonostante il bagliore dello star system, a conciliare la sua professione con una vita "normale". E vi è riuscito a meraviglia, visto i suoi 20 anni di matrimonio tuttora in corso e i ben 7 figli, tutti cresciuti nella profonda fede cattolica che papà Mel ha voluto trasmettere .
Ed è la profonda fede , che lo accompagna fin da bambino, ad aver forse aiutato l'attore nell'impresa, sicuramente molto ardua visto la giungla di tentazioni che si cela nella babilonia hollywoodiana. Non stupisce infatti la recente notizia che all'interno di questa famiglia solidissima sia potuta fiorire la vocazione della figlia maggiore Hanna, fatto non certo comune nel panorama trasgressivo hollywoodiano.
Quello che distingue il signor Gibson, sulla scena e nel cuore di milioni di fans da oltre due decenni, è proprio questo suo essere contro corrente, raggiungendo livelli di notorietà riservati a pochi ma adottando nel corso degli anni uno stile di vita da vero antidivo, preferendo alle feste e agli scandali la tranquillità del proprio ranch, in compagnia della moglie Robyn Moore e dei suoi 7 pargoli.
Proprio dall'Australia, dove si trasferì a 12 anni lasciando New York, parte la sua camaleontica carriera cinematografica, cha spicca il volo dopo aver frequentato l'Accademia d'arte drammatica. Da lì una strada tutta in salita .
Ha rappresentato un po' gli eroi e i modelli delle nuove generazioni: il ribelle superstite di Mad Max alla ricerca di un mondo migliore in cui vivere, il detective di Arma Letale, concreto e determinato, il mitico Braveheart e William Wallace, l'eroe medievale dell'indipendenza scozzese, valso 5 statuette
E il nostro Mel, ruoli a parte, può davvero ritenersi fiero di non appartenere alla schiera di belli senz'anima.
I suoi sono personaggi tutti d'un pezzo, forti e teneri, generosi e combattivi e, non stanco di ricercare giustizia e verità, dal 17 ottobre lo vedremo vestire i panni di Graham Hess, un ex reverendo, in una pellicola incentrata sulla fede, non sui marziani. Si tratta del film "Signs" , diretto da M. N. Shyamalan, il regista de "Il sesto senso" e di "Unbreakable", che fa del mistero dei Crop Circles, misteriosi e giganteschi tracciati formati da cerchi e linee, il suo elemento principale.
E' un film in cui l'attore impersona un uomo tormentato, alla disperata ricerca di un senso della vita, che si interroga sulle possibili origini del fenomeno rifiutandosi però di pregare, ma non potendo far a meno di domandare a se stesso se Dio allora esiste.
L'essere Graham Hess è un' ulteriore colpo di scena nella carriera costellata di successi del divo. E sarà sempre quel suo sguardo limpido rivolto lontano ad aiutarlo a portare sullo schermo figure di uomini onesti e idealisti, che lottano coraggiosamente per una giusta causa. Questo è in larga misura il motivo che lo rende amato e popolare, il filo sotteso a tutti i suoi "eroi" buoni e al suo essere semplicemente un marito leale e affettuoso papà. Bravo Mel!