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Quando Lynn Collins entra nella stanza d'albergo dove è fissato l'incontro per la presentazione di John Carter, il blockbuster 3D Disney diretto da Andrew Stanton e tratto dai romanzi di Edgar Rice Burroughs, ci vuole un certo sforzo per vedere in lei Dejah Thoris, principessa marziana dalla pelle rossa e dall'attitudine guerriera. Non nel senso che l'attrice sia meno elegante del personaggio: piuttosto, la Collins si presenta tanto affabile e alla mano quanto Dejah è regale e inavvicinabile. La sua attitudine frizzante, priva di atteggiamenti da star, mette in fretta tutti quanti a proprio agio e si può procedere a un botta e risposta in cui Lynn non solo parla dei retroscena del film, ma rivela dettagli della propria vita, carriera e le aspettative (e i dubbi) per il futuro.
Sei sollevata che la lavorazione di John Carter sia finita?
Sì, perché è stato un processo davvero lungo. Ho firmato per tre film, anche se i sequel non hanno ancora il via libera. Ma sono grata alla Disney per l'occasione: un ruolo come questo non può che migliorarti come persona, perché Dejah è così forte e sicura, e la forza e il coraggio non si possono fingere. Li devi tirare fuori davvero, soprattutto per affrontare gli stunt e i combattimenti. Per fortuna avevo un background nelle arti marziali, visto che non abbiamo avuto tempo per provare.
Nei romanzi, Dejah è più una damigella in pericolo, mentre nel film è una vera principessa guerriera. E' questo che ti ha attirato del film?
In realtà, ad attirarmi è stato il monologo di Matai Shang [il cattivo del film, interpretato da Mark Strong, ndr], in cui spiega come il pianeta sia usato e la gente controllata dai Thern. Quando l'ho letto nello script, ho pensato che il commento sociale fosse straordinario. Poi ho scoperto Dejah e mi sono detta “questo è il ruolo per cui ho lavorato tutta la vita”. La sua forza è qualcosa che volevamo sottolineare, perché dev'essere un modello per le donne e per gli uomini, che devono imparare a sostenere donne così.
Le coreografie sembrano molto complesse e pericolose. Hai fatto tutto da sola?
Beh, verso la fine della lavorazione la mia stunt-woman mi ha detto, “Non dovevi mica farli tutti da sola gli stunt”. Io però penso di aver fatto la scelta giusta: volevo che la gente vedesse la mia faccia nelle scene d'azione.
Ora che hai fatto questo film, la tua fama aumenterà in maniera inversamente proporzionale alla tua privacy. Ti spaventa questo?
Il mio è un lavoro affascinante, e se farlo significherà dover essere più discreta nei miei spostamenti o venire riconosciuta per strada dai fan, ben venga. Per quanto riguarda i paparazzi, il discorso è diverso: sono un'artista che basa tutto sulla capacità di essere un camaleonte, di poter cambiare e mutare, e questa esposizione renderà la cosa più difficile.
D'altro canto, hai partecipato anche a True Blood, che ha già il suo bel seguito. Hai mai fatto strani incontri con i fan più assatanati della serie?
No, non vado molto in giro, non faccio vita sociale e vivo lontana da Los Angeles, a New York, perché sono iper-sensibile...
Quando è nata la tua passione per la recitazione?
Quando ero al liceo in Texas. Avevo ottimi voti, ero la presidentessa della classe e volevo fare medicina, ma la mia insegnante di recitazione mi disse che avevo talento, e che la bellezza mi avrebbe aiutato ad andare avanti. A quattordici anni mi sono così trovata a dover decidere tra una carriera scientifica e la recitazione, ho scelto la seconda e non me ne sono mai pentita.
State già pensando ai sequel di John Carter? Quale sarà il ruolo di Dejah Thoris?
Ne parliamo in continuazione, siamo entusiasti alla prospettiva perché il gruppo è molto coeso e creativo. La squadra Pixar ci ha accolti a braccia aperte e con loro abbiamo discusso molto su quello che ci piacerebbe vedere, dai dettagli alle grandi idee. Per quanto riguarda Dejah, il suo successo sta nella sua forza, quindi spingeremo molto in quella direzione.
John Carter, in uscita il 7 marzo, è distribuito in Italia da Disney.


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Lynn Collins: "La mia Dejah, modello per le donne"
Intervista esclusiva alla principessa di Marte protagonista di John Carter

06.03.2012 - Autore: Marco Triolo