L'uomo sbagliato

Beppe Fiorello è il convincente protagonista di ‘L’uomo sbagliato’, miniserie tv in due puntate che andrà in onda prossimamente su Raiuno. La fiction, liberamente ispirata a una storia vera, racconta di un errore giudiziario, della disperazione e del senso di impotenza di chi ne è stato vittima. La storia vera è quella di Daniele Barillà, giovane imprenditore accusato di essere un pericoloso narcotrafficante per una serie di nefaste coincidenze. Quando scoprono la sua innocenza, i carabinieri, pur di riuscire a catturare un pericoloso capoclan, decidono di ‘sacrificarlo’ .

Daniele, dopo essere stato giudicato in primo grado, in appello e in Cassazione, viene riconosciuto colpevole e condannato definitivamente a 15 anni di carcere. La sua riabilitazione avviene dopo 7 anni e mezzo, grazie allo scrupoloso lavoro di una giovane pubblico ministero che riesuma il caso e dimostra la sua innocenza. Adesso è in attesa del risarcimento da parte delle Istituzioni perché, come dice lui stesso, ‘lo Stato si difende’.

Abbiamo la fortuna di ascoltare qualche commento dalla voce diretta del protagonista reale della storia. Daniele Barillà è calmo, in modo impressionante. Probabilmente ha trovato un equilibrio interiore per non impazzire. Sa per certo di essere una sorta di ‘privilegiato’, non fosse altro che non capita a tutti di essere riconosciuto innocente, di essere risarcito (almeno in moneta) e di diventare soggetto di una fiction. Trasferito in 24 carceri diverse, condannato per uno scherzo del destino che ha dato vita ad una serie incredibile di coincidenze, dice di non provare rabbia. ‘Hanno sbagliato- dice- ma sono uomini’.

Beppe Fiorello, dopo ‘Salvo D’Acquisto’(2003) e ‘Il cuore nel pozzo’(2004), impersona ancora una volta un personaggio di grande umanità, mentre siamo in attesa di vederlo ne ‘Il Grande Torino’, fiction ispirata alla vicenda della squadra granata degli anni 40, falcidiata dal tragico incidente aereo di Superga. ‘L’Uomo sbagliato’, per la regia di Stefano Reali, vede Antonia Liskova ('Sospetti2' , ‘Il Cuore nel pozzo’ ) nel ruolo del pm Schneider e Alberto Molinari ('Maresciallo Rocca 3', 'Il bello delle Donne 3') in quello del Maggiore Quinto dei Ros. Beppe Fiorello? Bravo e molto determinato, come bella e coinvolgente è questa miniserie che riesce a restituire con grande aderenza alla realtà (sempre nei limiti del suo essere fiction) sentimenti, stati d’animo, crudeltà di una vicenda drammatica, più comune e trasversale di quanto si possa pensare. Enzo Tortora docet.