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L'omosessualita' nel cinema

L'omosessualita' e il cinema: un tema che ricorre frequentemente nella filmografia degli ultimi mesi

prima che sia notte

14.04.2003 - Autore: Stefano Finesi
La funzione civile che il cinema ha svolto e continua a svolgere riguarda solo in parte la possibilità narrativa di affrontare temi e problemi degni di attenzione. Il ruolo più profondo e complesso di un film può essere quello di riscrivere i confini del visibile, di legittimare cioè, proprio attraverso la visione e il suo potere persuasivo, quello che la società considera tabù in un dato momento: avvengono così tante piccole rivoluzioni dello \'sguardo\' che riescono a scardinare i pregiudizi più di tanti discorsi. Questo preambolo serve a introdurre un discorso sulle numerose pellicole di questanno che hanno affrontato, in modo più o meno diretto, il tema dell\'omosessualità, intesa ancora come nodo problematico, fonte di scontri (politici e sociali) di diversa natura. Lo spunto ci è offerto dalluscita ravvicinata nellultimo mese di quattro film - tutti presenti alla Mostra del Cinema di Venezia - come \"Segunda pièl\", \"Il fantasma\", \"La vergine dei sicari\", \"Before night falls\". Tutti raccontano storie di omosessualità, ovviamente con prospettive diverse e seguendo tracciati anche divergenti. Tutti sono però accomunati dal tentativo, spesso riuscito, di evitare i cliché che si vanno consolidando nella commedia americana, dove la classica macchietta del gay ha ceduto il passo a una versione più posata e matura, anche se ugualmente stereotipata nella sua ostentazione di calma integrazione e nel suo carattere sostanzialmente asessuato. Ecco allora un film come \"Sai che cè di nuovo\", con Madonna e Rupert Everett (Everett è il gay hollywoodiano ufficiale, come Banderas è lo spagnolo dordinanza, ecc.), in cui legida del politicamente corretto sterilizza ogni rapporto, fisico e psicologico. Per rimanere in patria basterebbe citare il film del Gay Pride 2000, \"Sono positivo\" di Claudio Bortone, che oltre a rimarcare in modo poco opportuno il binomio omosessualità-Aids, celebra con ipocrisia una diversità a tutti i costi. Allora scopriamo che lomosessualità perseguitata politicamente in Before night falls, che vede protagonista lo scrittore cubano Reinaldo Arenas; quella tormentata del protagonista adultero di \"Segunda pièl\" e quella vissuta come anestetico contro la disperazione ne \"Il fantasma\" e \"La vergine dei sicari\", hanno tuttaltra levatura. Sia perché raccontano della resistenza di pregiudizi che solo un ingenuo (o spesso calcolato) ottimismo vorrebbe superati, sia soprattutto perché hanno il coraggio di far \'vedere\' quello che gli altri film tengono prudentemente fuori campo. In \"Segunda pièl\" ad esempio assistiamo a diverse schermaglie amorose tra i due protagonisti, ai loro discorsi intimi registrati con un romanticismo solitamente consentito soltanto alle coppie etero; e lo stesso vale per latteggiamento sfacciatamente sensuale con cui lo scrittore, protagonista de La vergine dei sicari, affronta la sua passione per i ragazzi. Tuttavia è nella rappresentazione esplicita del sesso che assistiamo ad una svolta coraggiosa: in \"Segunda pièl\", rivolto a un pubblico più vasto, l\'esibizione ha il compito salutare di spazzare via tanta ipocrisia di pellicole falsamente emancipate, che non assegnano alla scena di sesso omosessuale anche più pudica diritto di cittadinanza cinematografica (il bacio tra uomini ad esempio, ha impiegato trentanni - dal Sebastian di Derek Jarman del \'75 agli anni novanta - ad ottenere legittimità nel cinema mainstream). Tutto naturalmente al servizio di uno spettatore medio che si presume sia facilmente impressionabile. Quale scossone allora ha provocato il portoghese Il fantasma, film di singolare crudezza per il quale Tullio Kezich, dalle colonne del \'Corriere-Sette\', invoca addirittura in soccorso il \'comune senso del pudore\'! Nel frattempo, grazie a questa legittimazione per immagini, a questa possibile rieducazione dellocchio, si attuano le piccole rivoluzioni cui accennavamo allinizio. E il comune senso del pudore, se ancora è necessario farvi ricorso, rinuncia almeno in parte alla sua sinistra pudicizia.  
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