
La trama: “Il giorno degli zombi” prosegue cronologicamente la saga dei morti viventi di Romero. Sono passati diversi anni, ormai, dagli eventi de “La notte dei morti viventi” e “Zombi”, e la terra è stata invasa da orde di morti che camminano, una piaga impossibile da debellare perché non si può uccidere ciò che è già morto. Ma in una base sotterranea, popolata da civili e militari, uno scienziato sta cercando di addomesticare gli zombie. Il problema è che gli umani sembrano ancora più ottusi dei morti, e non riescono a mettere da parte le loro stupide faide nemmeno in faccia all'apocalisse.
Perché è un cult: Perché è il più cupo, disperato, angosciante e disturbante capitolo dell'originale trilogia di Romero, un capolavoro costruito su una sceneggiatura solida che mette coraggiosamente in secondo piano gli zombie (non è che manchino, sia chiaro!) per concentrarsi su una serie di umani ripugnanti. Inizia così una sorta di cambio di prospettiva che Romero avrebbe adottato nei film successivi: il vero male del mondo siamo noi, gli uomini, sempre divisi, incapaci di vedere al di là dei nostri meschini interessi e ossessioni. Nel frattempo, i morti hanno ereditato la terra marciando uniti, e se la sono meritata. Un punto di vista agghiacciante e lucidissimo, narrato con ferocia e supportato dagli incredibili (ancora oggi) effetti gore di Tom Savini e Greg Nicotero. “Zombi”, il film precedente, ha segnato maggiormente la cultura popolare grazie alla produzione di Dario Argento e alle musiche dei Goblin, ma “Il giorno degli zombi” gli tiene testa alla grande.

La scena da non perdere: Il folle capitano Rhodes (Joseph Pilato, foto sopra) incontra il suo destino quando, nel tentativo di abbandonare la base, finisce tra le braccia di un'orda di famelici zombie, che procedono a dilaniarne le carni con un effetto tremendamente realistico. Il grido di dolore di Rhodes, che finisce soffocato in un acuto stridio quando la sua trachea viene mozzata, è ancora oggi uno dei momenti più raggelanti del cinema horror.
L'aneddoto: Le numerose comparse che interpretano gli zombie furono scelte tra gli abitanti di Pittsburgh, dove è stata girata buona parte del film. Fu data la precedenza a chi aveva già lavorato nei precedenti capitoli (tutti girati nella città della Pennsylvania), e le comparse vennero ricompensate con un dollaro e un berretto che diceva “Ero uno zombie in Day of the Dead”.
La battuta clou: “Noi siamo stati puniti dal Creatore. Ci ha lanciato una specie di maledizione, affinché potessimo vedere... com'è fatto l'inferno!” - John (Terry Alexander).