Se, incuriositi e interessati dal talento musicale di Dario Marianelli, ci si inoltra nel suo già significativo catalogo discografico, sarà facile imbattersi nella pubblicazione, a cura dell’etichetta MovieScore Media, della sua colonna sonora per l’inedito I Capture the Castle. La collana dove si colloca lo score è “Discovery Collection”, un circostanza che inquadra perfettamente il “caso” Marianelli: vera e propria “scoperta” della musica da film che con un pungo di film capaci di imporsi con successo al pubblico e alla critica ha già riscosso plausi pressoché unanimi dall’Europa e da Hollywood, tanto da meritare già una “riscoperta” nel settore discografico – che per l’appunto indaga nei suoi esordi e ne resuscita i lavori meno noti. Il compositore scrisse infatti il soundtrack in questione nel 2003, ancora prossimo allo sdoganamento nel mainstream ottenuto con I fratelli Grimm e non ancora investito dei riconoscimenti per Orgoglio e pregiudizio e dell’ultimissimo Golden Globe per Espiazione.
Classe 1963, pisano di nascita trasferitosi in Inghilterra nel 1990, Dario Marianelli esordisce nel cinema con Ailsa (1994), cui seguiranno I Went Down (1997) e Pandaemonium (2000). Poi, nel 2005, la richiesta da parte di Terry Gilliam di musicare il suo I fratelli Grimm e l’incantevole strega: l’ingresso decisivo nel circuito hollywoodiano.
Anche se la notevolissima partitura proposta per questa non del tutto convincete fiaba tetra rimane tutt’oggi il saggio più compiuto delle potenzialità sinfoniche e della densità di scrittura del quarantacinquenne musicista, la sua più indicativa personalità sarebbe emersa con lo score composto, lo stesso anno, per Orgoglio e pregiudizio. Il film, oltre ad avviare una collaborazione con il regista Joe Wright, permette al compositore di confrontarsi con le modalità forse a lui più congeniali, quelle del classicismo orchestrale – intensificate dall’interpretazione pianistica di Jean-Yves Thibaudet. L’efficace grazia del commento è onorata da più riconoscimenti, compresa la candidatura all’Oscar.
Il Golden Globe ottenuto per Espiazione segnala un lavoro che compie un passo in avanti sia nella definizione del tratto che nell’inclinazione classica della forma. Marianelli ritorna a Wright e all’impostazione melodica dopo la parentesi dissonante de Il buio nell’anima di Neil Jordan, componendo tre temi che si fondono con il respiro del film e con la sua particolare frammentazione temporale. La partecipazione del suono di una macchina da scrivere nella compagine strumentale è poi il segnale – sempre mirabile – di una pronunciata attenzione per il generale apparato sonoro del film.
L’eleganza stilistica, le scelte d’approccio, le ambientazioni e in generale il temperamento dei film finora offertigli potrebbero trarre in inganno l’ascoltatore, ipotizzando che dietro molti dei suoi lavori ci sia una compositore inglese, magari un Patrick Doyle (Ragione e sentimento) o un George Fenton (Le relazioni pericolose). Ed è un fatto che, accademicamente formatosi in prevalenza a Londra (con committenze iniziali che spaziano dal teatro ai concerti per l’orchestra della BBC), Marianelli abbia sviluppato un raffinatezza musicale e una sensibilità cinematografica distintamente anglosassone. Quel che è certo è che il musicista resta il più rappresentativo esponente italiano della nuova generazione cine-musicale all’estero, fortunatamente oggetto di quella rinata attrazione della Hollywood contemporanea per i musicisti europei.
Mentre prepara la partitura di The Soloist (terza collaborazione con Wright) in Italia ci accingiamo ad ascoltare, in ritardo di due anni dall’uscita americana, il suo contributo al thriller L’incubo di Joanna Mills (The Return).
Discografia essenziale:
The Brothers Grimm (I fratelli Grimm e l’incantevole strega) – Milan Records 301 728-1
Pride & Prejudice (Orgoglio e pregiudizio) – Universal Classics UCJ 4763088
V for Vendetta (V per vendetta) - Astralwerks 58414B
Atonement (Espiazione) – Universal Classics UCJ 4766195


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30.01.2008 - Autore: Giuliano Tomassacci