Come tutti sanno, Alexander negli Stati Uniti ha ricevuto aspre critiche e sta riscuotendo un bassissimo successo ai botteghini. La colpa principale sembra una, molto chiara: la sbandierata omosessualità di Alessandro.
Sbarcato in Italia – tutt’altra cultura e altra consapevolezza – per il presunto gay macedone si aspettava diversa accoglienza. E invece la stessa Natalia Aspesi, anni di celebre posta del cuore alle spalle, ha scritto di un “kolossal gay”, aprendo l’articolo con la consueta ironia: “Sin da piccini si strofinavano nella lotta (…), poi, giovani guerrieri, tra i vari macelli con l’esercito persiano, certe volte al chiar di luna, uno all’altro: «Ho bisogno di te», «Io amo te e nessun altro». Abbracci, baci, sgargianti vestaglie aperte sul petto, scambio di doni lungo tutti i 175 minuti del film…”
Ora, basterebbe un’infarinatura di cultura classica per evitare certe cadute. Stone ha detto bene che non si aspettava dagli americani – che ignorano la propria stessa storia – la conoscenza di una storia ben più antica, lunga e lontana. Ma in Europa dovrebbe essere diverso e si presumerebbe un po’ di consapevolezza in più. Senonaltro la conoscenza di Omero. E dunque di un Achille che sul corpo dilaniato di Patroclo, diversamente dal donnaiolo Brad Pitt (quello sì veramente sconcio!), quasi perde la ragione abbandonandosi al dolore più puro. Così per Alessandro ed Efestione. Per un rapporto che nella Grecia antica non veniva certo condannato e anzi era il culmine dello scambio morale e intellettuale, un ineludibile rapporto di crescita (il ‘Simposio’ e il ‘Fedro’ di Platone chiarirebbero molte cose a chi si prendesse la briga di leggerli). Non si trattava neppure di omosessualità in senso stretto, in Grecia, visto che pressoché tutti i cosiddetti eterosessuali avevano un amico con cui scambiarsi il frutto di quella che nel nostro mondo è diventata pura e semplice amicizia virile.
Il film di Oliver Stone, al contrario, ha il pregio di tentare perlomeno una descrizione di quell’antica complessità. Fin dagli insegnamenti di Aristotele che, spiegando la moderazione dei sensi, illustra l’altezza dell’omofilia, ma soprattutto con le scene di amore fra Alessandro ed Efestione, scene mai di sesso, neppure accennato, scene di scambio di passioni, aspirazioni, affetto, riconoscenza, fedeltà. Scene che vengono raccontate con delicatezza e attenzione dal regista, che vengono bene interpretate dal protagonista ed Efestione (Jared Leto) e che si alternano alle scene carnali con Rossane, pantera orientale, femminilità pura. Forse è la misoginia che ispira la figura di Olimpiade (da sempre nella storia ritratta in tinte ‘sinistre’) ad aver portato sulla cattiva strada sia gli ignoranti che i consapevoli, fino ad offuscare la mente di chi ha visto nel dolore di Alessandro per la morte dell’amico di sempre una “scena straziante puro Homo Beautiful”.


NOTIZIE
La presunta omosessualita'
"Alexander" racconta anche un'amicizia, quella fra Alessandro ed Efestione, forte come quella fra Achille e Patroclo. Facendoci dimenticare le bassezze dell'Achille donnaiolo di "Troy", Stone ha saputo raccontare con delicatezza la cultura antica. Ma pubblico e critica sembrano averlo frainteso.

20.04.2005 - Autore: Matteo Nucci