Il mondo ormai lo conosce come regista di Thor: Ragnarok, ma chi già seguiva Taika Waititi saprà che stiamo parlando del regista di Eagle vs. Shark, Vita da vampiro e Selvaggi in fuga. Un regista, sceneggiatore e attore con una voce incredibilmente fresca e un senso dell'umorismo bizzarro e originale. Al punto da aver trasformato anche il terzo capitolo della saga del Dio del Tuono Marvel in qualcosa di fortemente personale.
La carica dirompente del cinema di Waititi ha ottenuto un altro riconoscimento importante nelle scorse ore: Jojo Rabbit, il suo ultimo film, è stato premiato con il People’s Choice Award al Toronto Film Festival. Si tratta del premio più importante dato a Toronto, capace di prevedere i film che andranno a competere agli Oscar. L'anno scorso, ad esempio, il premio fu assegnato a Green Book, poi premiato con l'Oscar al miglior film. In precedenza, tra i vincitori ci sono anche stati La La Land, Room, Tre manifesti a Ebbing, Missouri e The Imitation Game.
Le cose si mettono, insomma, bene per la satira di Waititi contro l'odio e il razzismo. Tratto dal romanzo di Christine Leunens, Jojo Rabbit si appoggia infatti a un tema che funziona sempre, quello dell'Olocausto. Ma lo fa in maniera unica, al punto da aver diviso la critica in maniera netta. Un'accoglienza paragonata a quella de La vita è bella di Roberto Benigni.
Perché Jojo Rabbit racconta la storia di un ragazzino che fa parte della gioventù hitleriana e idealizza il leader nazista al punto da averlo adottato come amico immaginario. Waititi stesso interpreta questa versione onirica e surreale del Führer, “la mia versione della migliore versione dell'eroe di un bambino solo, che in realtà è suo padre”. Va da sé che il tono si muove tra dramma e dark comedy per raccontare un periodo tragico e la crescita di una persona che impara come il mondo sia più complesso degli slogan gridati da chi ci comanda.
Succede quando Jojo Betzler (Roman Griffin Davis) scopre che sua madre Rosie (Scarlett Johansson) nasconde in casa una ragazzina ebrea (Thomasin McKenzie). Jojo la conoscerà e si ritroverà per le mani il primo dilemma morale della sua vita.
Il tutto è raccontato con uno stile che mescola ricostruzione storica e anacronismi vari, un potpourri di soluzioni visive bislacche e divertentissime come ormai ci aspettiamo dal talento di Waititi. Che si è pure circondato di un cast che fa impressione: a parte la già citata Johansson, vedremo anche Rebel Wilson, Stephen Merchant, Alfie Allen e Sam Rockwell nei panni del direttore della colonia a cui Jojo partecipa in quanto membro della gioventù hitleriana.
È già evidente come una formula del genere possa spiazzare. Il tema della persecuzione nazista degli ebrei è ancora scottante e qualunque variazione umoristica sul tema richiede una delicatezza sovrumana. Basta sbagliare di poco la mira e rischi che la miscela ti esploda in faccia. Ma questo premio, dato dal pubblico, assicura che Waititi abbia toccato le corde giuste nel modo giusto. E tranquillizza Fox Searchlight: Jojo Rabbit non è una bomba di quelle che esplodono in faccia, ma di quelle genuine.
Il film di Waititi è stato seguito, nelle preferenze del pubblico di Toronto, da Marriage Story di Noah Baumbach, con Adam Driver e (ancora) Scarlett Johansson (ve ne abbiamo parlato come uno dei film migliori visti a Venezia) e la Palma d'Oro a Cannes Parasite di Bong Joon-ho. Il primo “minaccia” di essere un bell'avversario per Jojo Rabbit – otterrà come minimo le nomination a miglior film, sceneggiatura e ai due attori protagonisti. Il secondo si posiziona già come favorito nella corsa all'Oscar al miglior film straniero.
In tutto questo, Jojo Rabbit potrebbe anche uscirne con le ossa rotte. Troppo strano per essere amato incondizionatamente dal grande pubblico e dai membri conservatori dell'Academy. Ma il cinema è pieno di sorprese, e speriamo che il film di Taika Waititi sia una di queste.
Jojo Rabbit sarà distribuito in Italia da 20th Century Fox il 23 gennaio 2020.
Jojo Rabbit sarà distribuito in Italia da 20th Century Fox il 23 gennaio 2020.