
Leggete la nostra intervista esclusiva a Tea Falco.
È facile capire perché il racconto di Ammaniti abbia attirato Bertolucci: sembra di vedere una specie di Ultimo tango a Parigi tutto in famiglia, epurato dall'erotismo più spinto ma percorso da una carica erotica “colpevole” anche se mai demonizzata. Protagonisti sono Lorenzo (Jacopo Olmo Antinori), figlio di una famiglia romana bene che risiede nel ricco quartiere Parioli, e Olivia (Tea Falco), la sua sorellastra. Lorenzo si chiude nella cantina del suo palazzo in un esilio voluto, per sfuggire a una settimana bianca organizzata dalla scuola. Ma il piano perfetto fallisce quando nella cantina arriva anche Olivia, tossica in fuga da tutti. Inizia così un processo di scoperta che porterà alla reciproca comprensione, finalmente.
Quasi tutto il film si ambienta nella cantina, un set stupefacente, arredato da Letizia Santucci. Una sorta di versione sporca e decadente di un vero appartamento, dove i due protagonisti tentano di ricostruire una normalità provvisoria, isolandosi dalla complicata vita di superficie. Io e te è, in questo senso, anche un film autobiografico, perché lo stesso Bertolucci ha confessato di essersi chiuso in casa a lungo dopo The Dreamers, anche a causa dei problemi alle gambe che lo hanno costretto su una seria a rotelle. Ma come per lui dirigere è stata una scusa per tornare nel mondo esterno, così Io e te infine ci dice che non è possibile isolarsi dalla comunità e che essere soli e poter fare ciò che si vuole non vuol dire per forza essere liberi.

Io e te è un piccolo film girato con maestria da un Bertolucci che di certo non ha dimenticato come si fa cinema e sa muoversi con eleganza negli spazi angusti sia fisici che mentali del film. Speriamo che sia solo il primo capitolo di un rientro in grande stile nella storia della settima arte.
Io e te, in uscita il 25 ottobre, è distribuito in Italia da Medusa.