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Intervista ad Ambra Angiolini

L'attrice sugli schermi con Mai Stati Uniti

Mai Stati Uniti - Ambra Angiolini

03.01.2013 - Autore: P.F.
Mai Stati Uniti - Il trailer

In Mai Stati Uniti, la nuova commedia dei Fratelli Vanzina, Ambra Angiolini interpreta Angela segretaria single divorata dall'ansia e dagli attacchi di panico che si ritrova insieme ad altri quattro sconosciuti in viaggio verso l'Arizona. “Questo ruolo si è adattato perfettamente alle mie fobie e mi ha offerto la possibilità di misurarmi con tutti i miei limiti scoprendomi, alla fine, più libera di quanto pensassi – ha dichiarato Ambra alla presentazione del film alla stampa - Ho avuto un po' paura di partire: gli attacchi di panico credo di averli avuti veramente al pensiero di questa esperienza così diversa e in prospettiva delle tredici ore di volo".

Ambra raccontaci del momento in cui hai deciso di volerci provare con il cinema...
Penso che le mie cose siano sempre accadute prima di rendermene conto. Nella vita ti arrivano segnali ma sei legato a un certo tuo modo di vedere te stesso e non riesci ancora a fare il salto. Ho difficoltà a relazionarmi con quello che potrebbe diventare un mio talento, però a un certo punto c'è solo quella cosa là, quindi è inevitabile provare. Ho una grandissima curiosità, niente mi basta mai, ho bisogno anche di sentirmi dire “non ce la hai ancora fatta, non sei ancora arrivata”. In questo modo riesco ad avere una visione più lungimirante.

Negli ultimi anni ti hanno proposto sempre commedie. Vorresti dedicarti ad altro?
Sì me ne offrono tante, ma non è che apro il copione e mi lamento! Non è periodo di fare gli snob. Bisogna provarci sempre. Certo se mi offrissero un film dove muoio dopo venti minuti in maniera drammatica, lo farei. Mi piacerebbe comunque aprire un'altra porta, ma non vivo questa cosa delle commedie come opprimente.

Recentemente hai presentato la cerimonia di chiusura del Torino Film Festival. Facciamo un gioco: qual è la tua reazione alla parola “madrina”?
E' una parola inventata e trovo che il termine “madrina” la renda un po' antica. Fa un po' ridere anche. Si cerca un volto che rappresenti un tipo di cinema e che sia allo stesso tempo accattivante per il grande pubblico. Lo scopo? Dare più attenzione ai festival, l'essere da tramite, come una specie di traghettatore: ecco la madrina fa da collegamento alla famosa divisione tra critica e pubblico. Mi piace questa figura che arriva ed è come se dicesse: “Io vengo in pace. Voi siete amici, Avete molti punti in comune”. E' una cosa che mi diverte molto.  

Tornando a Mai Stati Uniti, qual è stata la sfida di questa commedia in particolare?
E' stato un film a cui abbiamo creduto tutti. Tutti quanti abbiamo cercato di portare a casa un risultato diverso per ognuno di noi. Con Anna Foglietta, ad esempio, abbiamo cercato di costruire ruoli femminili comici che riuscissero a uscire fuori dai soliti canoni. Qualcosa che potesse gratificarci, perché di solito i comici sono sempre i maschi. Di questa opportunità sono molto grata ai Vanzina.

Mai Stati Uniti è distribuito nei cinema da 01 Distribution
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