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Il processo di Biscardi
Dopo anni ed anni "il Processo di Biscardi" (in onda il lunedì alle 21.00 su La7) continua a mostrarci un Biscardi sempre fedele a se stesso, retorico, populista, ma alla resa dei conti ancora l'unico vero anchor man sportivo prodotto dalla televisione italiana

14.03.2003 - Autore: Roberto Denaro
Dopo anni ed anni \"il Processo di Biscardi\" giunto alla sua 22a edizione,(in onda il lunedì alle 21.00 su La7) continua a mostrarci un Biscardi sempre fedele a se stesso, retorico, populista, ma alla resa dei conti ancora lunico vero anchor man sportivo prodotto dalla televisione italiana, visto che le alternative proposte dalle altre reti, non sono, per adesso, che pallide copie del rosso più famoso dItalia, ancora il numero uno per come riesce, anche se ci sarebbe da discutere sulla monotonia degli argomenti dibattuti, a tenere la scena e a mantenere alto il ritmo del programma per tutta la durata della trasmissione.
Gli ospiti cambiano (anche se più o meno le facce sono sempre quelle n.d.r.) ma lo stile è sempre lo stesso, in altre parole si cerca sempre la polemica a tutti i costi, lo scoop (per dirla in Biscardese, lo sgub!), si fa un ossessivo ricorso alla moviola, alla prova televisiva, per dimostrare a tutti quanto sia sporco, quanto sia marcio, il football di oggi.
Tutto questo disquisendo, per una buona mezzora, dargomenti di tecnica e tattica calcistica come la differenza tra schiaffo di Kaladze ed il pugno di Montero(?).
La novità dell\'edizione 2002 è la presenza di Fabio Ravezzani che sostituisce il simpatico Maurizio Mosca nel momento decato alle \'bombe\'.
Gli altri personaggi del \'circo biscardiano\', sintegrano perfettamente con la linea di condotta voluta dal conduttore, che li fomenta in continuazione, per accendere il dibattito sui presunti favori ricevuti dalla Roma a danno della Juventus (cosa si può dire per fare audience!).
In mezzo a loro, una spanna sopra di tutti, per ironia, senso dello spettacolo ed intelligenza, collochiamo Franco Melli, che, ad Antonio Caliendo (procuratore sportivo) che si lamenta di come, nellambito del Processo, si attaccassero sempre gli arbitri senza costrutto, risponde così: Non ti preoccupare degli arbitri che adesso processiamo te!
Augurandoci che, in futuro, si ritorni a parlare anche in televisione di goal, dribbling e non più di arbitri, allenatori in bilico e passaporti falsi, consigliamo vivamente ai nostri lettori il Processo di Biscardi, ormai divenuto spettacolo di cabaret a tutti gli effetti.